Antartico più caldo della Spagna, scienziati preoccupati: “Mai visto niente del genere”
Domenica 9 febbraio su un'isola dell'Antartide è stata raggiunta la straordinaria temperatura di 20,75° C, un record preoccupante che ha stracciato il precedente primato di 19,8° C registrato sull'Isola di Signy (Isole Orcadi Meridionali) nel 1982. Nello stesso giorno a Madrid la colonnina di mercurio non ha superato i 12° C, dunque la Spagna è stata più fredda di un'area dell'Antartico. Benché in Antartide sia estate mentre in Europa ci troviamo in inverno (in realtà stiamo vivendo una primavera anticipata), si tratta di un dato estremamente anomalo, figlio del riscaldamento globale innescato dai fattori antropici. La temperatura record giunge a pochi giorni da un altro primato preoccupante; lo scorso 6 febbraio, infatti, i sensori della stazione scientifica Base Esperanza avevano rilevato una temperatura di 18,3° centigradi a mezzogiorno.
Il nuovo record di 20,75°C è stato raggiunto sull'Isola Seymour, sita innanzi alla costa della Penisola Antartica, la porzione più settentrionale dell'Antartide occidentale (e in assoluto). A rilevarla sono stati gli scienziati brasiliani del progetto Terrantar, che si trovano nell'Antartico per valutare l'impatto dei cambiamenti climatici sullo strato di permafrost e sulla fauna che popola questo aspro territori. “Stiamo assistendo a una tendenza al riscaldamento in molti dei siti che stiamo monitorando, ma non abbiamo mai visto nulla di simile”, ha dichiarato al Guardian il dottor Carlos Schaefer, uno dei ricercatori a capo del progetto Terrantar. Il nuovo record è “incredibile e anormale”, hanno aggiunto gli studiosi, secondo i quali gioca un ruolo importante anche a una componente naturale nel processo di riscaldamento, che coinvolge correnti oceaniche e il fenomeno noto come El Nino.
La temperatura di 20,75° C rilevata sull'Isola Seymour è la più alta in assoluto registrata nella Regione Antartica, che abbraccia tutta la porzione della Terra al di sotto dei 60° di latitudine. Quella della Base Esperanza permanente riguarda nello specifico il continente antartico, che è notoriamente più freddo delle isole site più a nord. Qui la temperatura media invernale è di – 10° C mentre quella annuale è di – 5° C (nell'entroterra si arriva a – 60° C); anche se in questo momento l'Antartico è in estate, il dato del 6 febbraio di 18,3° rappresenta un vero e proprio campanello dall'allarme. L'Antartide occidentale è infatti la porzione che preoccupa di più gli scienziati; qui le temperature medie si sono alzate di 3° C dall'inizio dell'Era Industriale, e molti ghiacciai sono sofferenti, come quello di Pine Island (dal quale si è appena staccato un iceberg grande il doppio di Milano) e il Thwaites, una enorme massa di ghiaccio che perde 800 metri di estensione ogni anno. Qualora dovessero sciogliersi completamente, l'innalzamento del livello del mare sarebbe di ben 1,20 metri, sufficiente a far finire sott'acqua numerose isole, metropoli e regioni costiere.
Entro la fine del secolo, in base a quanto riusciremo a contrastare il riscaldamento globale legato ai cambiamenti climatici, il mare dovrebbe salire tra i 30 centimetri e un metro e 10 centimetri. Attraverso l'analisi delle tendenze nello scioglimento dei ghiacci potremo avere un quadro migliore della situazione e sapere cosa aspettarci.dunque