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52 balene pilota uccise a coltellate alle Faroe dopo la strage di delfini: i massacri non si fermano

In una baia del villaggio di Kollafj or our, alle Isole Faroe, sono stati fatti spiaggiare e uccisi a coltellate 52 globicefali o balene pilota. Il nuovo massacro si è consumato a meno di due settimane dallo sterminio di quasi 1.500 delfini (lagenorinchi acuti), che ha sollevato un’ondata di proteste senza precedenti contro il governo feringio. Ma il mare continua a tingersi di rosso sangue.
A cura di Andrea Centini
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A poco meno di due settimane dall'orrendo massacro di 1.500 delfini, le Isole Faroe sono nuovamente lorde del sangue versato da cetacei indifesi. In una baia del villaggio di Kollafj or our, infatti, sono stati accoltellati a morte 52 globicefali o balene pilota (Globicephala melas). Ad annunciare l'ennesima carneficina l'organizzazione senza scopo di lucro Sea Shepherd, impegnata da decenni nel documentare le atrocità perpetrate durante la grindadrap, la “caccia tradizionale” (che di tradizionale non ha nulla) ai mammiferi marini che si consuma nell'arcipelago atlantico. Le immagini degli animali quasi decapitati sono state scattate e inviate da alcuni residenti dell'isola contrari a questa barbarie, che anonimamente continuano a diffondere informazioni sui massacri.

A rendere particolarmente odiosa l'ultima carneficina, la tredicesima dall'inizio dell'anno, il fatto che si sia verificata a pochissimi giorni di distanza dallo sterminio di un intero “super pod” di lagenorinchi acuti (Lagenorhynchus acutus), gioiosi delfini che vivono nell'Oceano Atlantico settentrionale. Ne sono stati massacrati talmente tanti che una parte di essi sia stata gettata negli inceneritori, come indicato da alcuni testimoni. Troppa carne e troppo grasso da dividere per un numero limitato di abitanti, anche per quelli giunti ad approfittarne dalle altre isole. Non a caso diversi abitanti di Skalafjordur – un fiordo di Eysturoy, la seconda isola per dimensioni dell'arcipelago – hanno deciso di denunciare alla polizia il “grindforeman”, l'organizzatore (fra l'altro non autorizzato) della grind che ha portato alla spiaggiamento e al massacro dei 1500 delfini.

Del resto, come sottolineato da Sea Shpherd, sarebbero sufficienti 300 globicefali (grossi delfinidi che arrivano a oltre 6 metri di lunghezza per 1,5 tonnellate di peso) per sfamare l'intera popolazione delle Faroe, composta da 18 isole. Tuttavia dall'inizio dell'anno ne sono stati massacrati già 667, oltre ai 1428 esemplari di lagenorinco acuto sterminati nei giorni scorsi. Ecco l'elenco delle mattanze condotte nel 2021 e riportato dall'organizzazione ambientalista:

28 aprile a Hvannasund – 10 balene pilota

29 maggio a Torshavn- 22 balene pilota

26 giugno a Leynar – 52 balene pilota

27 giugno a Hvannasund – 123 balene pilota

7 luglio a Sandavagur – 77 balene pilota

8 luglio a Hvalba – 136 balene pilota

1° agosto a Hvannasund – 38 balene pilota

10 agosto a Skalabotnur – 24 balene pilota

10 agosto a Klaksvik – 38 balene pilota

16 agosto a Leynar – 38 balene pilota

1° settembre a Leynar – 57 balene pilota

12 settembre a Skalabotnur – 1428 lagenorinchi acuti

22 settembre a Kollafj ör ður – 52 balene pilota

Negli ultimi 10 anni, come specificato da Sea Shepherd, durante le grindadrap sono state massacrate 6.276 balene pilota, la preda principale della grindadrap; 24 iperodonti boreali (Hyperoodon ampullatus), magnifici zifidi che arrivano a 10 metri per 10 tonnellate di peso); e 2.654 lagenorinchi acuti.

Dopo la mattanza dei delfini la pressione internazionale sul governo delle Faroe è stata particolarmente forte, tanto da spingerlo per la prima volta a dichiarare che avrebbe riconsiderato la caccia contro questi animali. Tuttavia non ha assolutamente fatto marcia indietro su quella contro i globicefali, sottolineando che fanno parte della “tradizione” dell'arcipelago. Ma non può esistere alcuna tradizione quando è incentrata sulla violenza sugli animali, a maggior ragione se si considera il coinvolgimento di specie sociali e intelligenti come i cetacei. Le vittime della grind vengono terrorizzate, spinte a riva verso una folla inferocita che infierisce con coltelli, arpioni, e trapani elettrici per recidere il midollo spinale, mentre il mare si tinge di rosso e di un'immonda atmosfera di morte e dolore. I bambini vengono fatti assistere ai massacri per essere desensibilizzati alla violenza e alla morte, al fine di perpetrare la feroce usanza. Molta della carne ottenuta da queste barbare carneficine viene rigettata in mare, come mostrano queste immagini, un ulteriore segno della crudeltà e dell'assurdità di questa orrenda caccia.

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