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Quattro pericolose bufale sulla meningite

Se dobbiamo davvero parlare di “allarme meningite” questo riguarda le bufale su questa malattia e sul modo in cui può diffondersi il contagio, spesso legate ad altri falsi miti sui vaccini e sui potenziali veicoli di contagio.
A cura di Juanne Pili
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In occasione della giornata mondiale per la lotta contro la meningite ci sembra doveroso mettere in chiaro quelle che sono le principali bufale e falsi miti su questa malattia, spesso basate su scarse conoscenze e articoli allarmisti.

Non esiste un solo tipo di meningite. Uno dei problemi riguardanti bufale e falsi miti sulla meningite è che tutt'oggi non è molto diffusa la conoscenza su come si manifesta questa malattia, come si contagia; soprattutto si tende a considerarla dovuta ad uno stesso patogeno, senza tener conto che va distinta la meningite virale da quella batterica, quali ceppi esistono e come sono diffusi nel Mondo. La meningite è una infiammazione delle meningi, tessuti che avvolgono cervello e midollo spinale. La sua origine è prevalentemente infettiva: virale, batterica o causata da funghi. La forma virale viene definita "meningite asettica" ed  è la più comune, con conseguenze quasi mai gravi. Diversa la questione per la meningite batterica, piu' rara quanto pericolosa, con possibili conseguenze mortali; viene veicolata dal neisseria meningitidis (meningococco) di cui esistono diversi ceppi distribuiti in maniera diversa nel Mondo. La scarsa conoscenza di questi dettagli importanti è alla base delle bufale più gravi riguardo questa malattia.

Meningite portata dai migranti. La questione della meningite importata da immigrati nasce soprattutto mediante la diffusione di volantini di un movimento di estrema destra dove compare lo slogan "tutti sappiamo da dove arriva". Insomma si vorrebbe far credere che il cosiddetto allarme meningite sia dovuto agli immigrati, i quali in certo modo ce l'avrebbero contagiata. La tesi non ha nessun fondamento anche perché i ceppi della meningite diffusi in Europa sono quelli di tipo C e nella minoranza dei casi di tipo B, con milioni di portatori sani. Il più diffuso nell'Africa sub-sahariana è invece quello di tipo A, totalmente irrilevante negli studi riguardanti l'Europa. È più probabile che un immigrato venga contagiato da noi che non il contrario. I sostenitori di questa tesi fanno notare anche un caso avvenuto in Nigeria, con ceppo di tipo C. A ben vedere si tratta invece di una variante. Le raccomandazioni a riguardo diffuse dalle Asl erano indirizzate infatti ai turisti.

Esiste davvero un allarme meningite? Siamo sicuri che le tesi riguardanti l'esistenza di un "allarme meningite" siano fondate? Non stando ai dati a disposizione. L'andamento di questa malattia almeno in Italia è stabile. I casi registrati solo due anni fa risultano addirittura in numero leggermente più alto di oggi. In un sondaggio diffuso dalle agenzie di stampa risulterebbe che tutt'oggi due italiani su tre pensano che la meningite sia portata dagli immigrati anche a causa dell'eccessivo allarmismo con cui il problema della profilassi viene rappresentato nei media.

Il vaccino è inutile? Se di emergenza si deve parlare, questa riguarderebbe alcuni casi sporadici registrati in Toscana, dove c'è stata l'esigenza di lanciare dei doppi richiami per via di alcuni soggetti già vaccinati ammalatisi ugualmente di meningite. Questo non è sufficiente per sostenere come fanno alcuni che il vaccino oltre a poter essere dannoso sarebbe addirittura inutile. Oltretutto è proprio il negazionismo dei vaccini ed il diffondersi di tesi allarmiste su possibili effetti dannosi dei vaccini la principale spiegazione degli "allarmi" di cui si parla spesso nei media. Un caso emblematico quello riguardante le bufale sul papilloma virus.

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