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Vitamina D ed estrogeni proteggono le donne da ictus, infarto e diabete: la ricerca

Un team di ricerca internazionale guidato da scienziati cinesi ha dimostrato che l’azione sinergica della vitamina D con l’ormone sessuale estradiolo riduce il rischio di sindrome metabolica nelle donne in post menopausa. La condizione rappresenta un fattore di rischio rilevante per ictus, infarto e diabete di tipo 2.
A cura di Andrea Centini
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Credit: PublicDomainPictures
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L'azione sinergica di vitamina D ed estradiolo (un estrogeno, ormone sessuale femminile) può prevenire la sindrome metabolica nelle donne in post menopausa, riducendo di conseguenza il rischio di malattie cardiovascolari come l'infarto, di ictus e diabete di tipo 2. Lo ha determinato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati cinesi dell'Università Sun Yat-Sen di Guangzhou, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di scienze della salute ambientale dell'Università di Albany (Stati Uniti) e della Capital Medical University di Pechino.

La ricerca. Gli scienziati coordinati dal professor Huang Hui, ricercatore del Centro medico riproduttivo presso il Sun Yat-Sen Memorial Hospital, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato i dati di oltre 600 donne della Cina meridionale, tutte in post menopausa con età compresa tra i 49 e gli 86 anni, e che all'inizio dello studio non stavano assumendo integratori di estrogeni e di vitamina D, un gruppo di cinque distinti pro-ormoni liposolubili (vitamina D1, D2, D3, D4, e D5). Analizzando le concentrazioni di estradiolo e vitamina D attraverso le analisi del sangue, Hui e colleghi hanno rilevato che la loro azione sinergica aveva un impatto benefico su pressione sanguigna, glucosio in circolazione, colesterolo e trigliceridi. Le donne che erano carenti dei due composti avevano una probabilità maggiore di soffrire di sindrome metabolica, che rappresenta uno dei principali fattori di rischio per malattie cardiovascolari, ictus e diabete di tipo 2.

I risultati. “In questo studio trasversale, il basso livello di estradiolo ha aumentato il rischio di sindrome metabolica nelle donne in post-menopausa che avevano carenza di vitamina D”, ha dichiarato il direttore esecutivo della North American Menopause Society (NAMS) JoAnn Pinkerton, commentando i risultati della ricerca cinese. La carenza di vitamina D resta tuttavia uno degli argomenti più discussi in ambito medico, tanto che recentemente il professor Tim Spector, docente di Epidemiologia genetica presso il King’s College di Londra, l'ha definita addirittura una ‘pseudo-malattia’, costruita ad arte per far acquistare gli integratori. Anche la dottoressa Pinkerton ha sottolineato che i benefici cognitivi e cardiovascolari restano un argomento ampiamente dibattuto in relazione ai livelli di vitamina D. Gli integratori di questa vitamina vengono normalmente prescritti per proteggere la salute delle ossa, mentre alcuni ricercatori raccomandano da tempo l'uso dell'estradiolo per prevenire patologie cardiache nelle donne in post menopausa. I dettagli della ricerca cinese sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Menopause.

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