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Un guarito Covid su 8 rischia disturbi neurologici o psichiatrici

Lo indicano i dati di uno studio condotto dall’Università di Oxford su oltre 200mila pazienti: “Il rischio è maggiore ma non limitato a coloro che hanno avuto una forma grave di Covid”.
A cura di Valeria Aiello
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A sei mesi dalla diagnosi di Covid-19, un guarito su 8 ha manifestato per la prima volta disturbi psichiatrici o neurologici, come la demenza. Il dato arriva da una nuova analisi condotta dai ricercatori dell’Università di Oxford che hanno stimato i tassi di incidenza e i rischi relativi delle sequele di Covid-19 in oltre 200mila pazienti che hanno sconfitto la malattia.

Complessivamente, l’incidenza di condizioni patologiche a carico del sistema nervoso è stata del 33,6%, con il 12,8% dei guariti che ha ricevuto per la prima volta una diagnosi di disturbo mentale. La maggior parte delle condizioni, tra cui ictus, emorragia intracranica demenza e disturbi psicotici, è risultata più frequente dopo i casi di Covid-19 rispetto a coloro che avevano avuto l’influenza o un’infezione delle vie respiratorie. Tra i guariti, chi era stato ricoverato in ospedale e, in particolare aveva manifestato segni di encefalopatia, è risultato più esposto.

I risultati dello studio, che non sono stati ancora sottoposti a revisione paritaria, si aggiungono alle crescenti evidenze indicano che l’infezione da coronavirus può portare ad alterazioni patologiche del cervello e problemi di salute mentale, fornendo “una prova di una sostanziale morbilità neurologica e psichiatrica a seguito dell’infezione da coronavirus – spiegano gli studiosi – . I rischi erano maggiori, ma non limitati, a coloro che avevano una forma grave di Covid-19” precisano gli autori della ricerca, sottolineando l’importanza di informazioni che “possono aiutare nella pianificazione dei programmi sanitari e nell’identificazione delle priorità scientifiche”.

La ricerca non hanno ancora completamente chiarito i meccanismi biologici alla base di effetti così ampi e di lunga durata. Studi precedenti hanno dimostrato che l’infezione da coronavirus può avere importanti conseguenze sulle funzioni cognitive e neurologiche, come indicato anche da un recente studio italiano, Altre indagini hanno determinato effetti sul sistema nervoso come delirio e stato mentale alterato che possono manifestarsi a lungo termine anche in chi sperimenta una forma lieve o moderata dell’infezione.

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