Un dinosauro ha parlato di cambiamenti climatici alle Nazioni Unite
Un dinosauro realizzato al computer (CGI) ha tenuto un appassionato discorso nella sala principale del “Palazzo di Vetro” dell'ONU a New York, per ammonire l'umanità – e in particolar modo i leader mondiali – sui rischi che stiamo correndo a causa dei cambiamenti climatici, scatenati dalle nostre scelte scellerate. Il dinosauro, chiamato Frankie, esorta i potenti della Terra a smettere di sovvenzionare le aziende legate ai combustibili fossili e di “non scegliere l'estinzione”; siamo infatti ancora in tempo per evitare le conseguenze più drammatiche dell'emergenza climatica. È con questo curioso ma potente video che il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) ha deciso di lanciare un forte messaggio ai governi in vista di due importantissimi appuntamenti internazionali, il G20 di Roma (che si terrà questo weekend) e soprattutto la COP-26, che avrà luogo a Glasgow (Scozia) tra il 31 ottobre e il 12 novembre. In queste due occasioni dovranno essere prese decisioni drastiche e immediate contro le emissioni di anidride carbonica (CO2) e gli altri gas a effetto serra, poiché come sottolineato più volte dagli scienziati resta solo pochissimo tempo per evitare gli scenari più catastrofici.
Nel video dell'UNDP si vede il predatore preistorico – più grande ma simile ai velociraptor di Jurassic Park (che in realtà erano Deinonychus) – entrare nella sala tra lo stupore dei delegati presenti. Dopo un simpatico scambio di battute con una guardia di sicurezza il rettile preistorico prende il microfono e inizia a rivolgersi ai presenti (il doppiaggio in più lingue è stato affidato a diverse celebrità, come l'attore e musicista Jack Black). Il primo riferimento di Frankie è proprio al rischio estinzione che stiamo correndo; i dinosauri non aviani, scomparsi 66 milioni di anni fa alla fine del Cretaceo a causa dell'impatto dell'asteroide chicxulub, sono del resto l'emblema delle estinzioni di massa sul nostro pianeta. Dunque perché non affidare il discorso proprio a un loro “rappresentante”? Frankie sottolinea che gli esseri umani si stanno lanciando verso l'estinzione con le loro stesse mani. “In 70 milioni di anni è la cosa più ridicola che ho sentito”, chiosa il dinosauro, ribadendo che “noi almeno abbiamo avuto l'asteroide”. Poi il discorso si fa più serio, riferendosi alle centinaia di miliardi di dollari spesi dai governi in sussidi per i combustibili fossili, principali catalizzatori del riscaldamento globale. Ogni anno vengono investiti ben 423 miliardi di dollari di fondi pubblici a sostegno delle aziende che generano combustibili fossili, come evidenziato nel nuovo rapporto dell'UNDP. In pratica, ci stiamo scavando la fossa da soli, e Frankie lo fa notare con una battuta: “È come se noi avessimo speso centinaia di miliardi di dollari per sovvenzionare asteroidi giganti!”.
Dopo un cenno alla povertà dilagante nel mondo, il dinosauro sottolinea che in questo momento abbiamo una grande opportunità da cogliere, mentre ci rialziamo e ricostruiamo le nostre economie a seguito del dramma della pandemia di COVID-19. Il cuore del messaggio del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo è abbandonare i combustibili fossili e abbracciare il più rapidamente possibile le energie rinnovabili. È solo grazie ad esse che riusciremo a evitare il disastro climatico, contenendo l'aumento della temperatura entro 1,5°C rispetto all'epoca preindustriale grazie alla neutralità carbonica prevista per i prossimi decenni. Ma per farlo servono decisioni forti, drastiche, un netto taglio col passato, che i decisori politici dovranno dimostrare di voler prendere davvero durante i due appuntamenti previsti a Roma e a Glasgow. Frankie conclude il suo appassionato discorso sottolineando di non scegliere l'estinzione, ma di salvare la nostra specie prima che sia troppo tardi. La speranza è che i leader mondiali capiscano davvero che non c'è più tempo da perdere.