Si tratta di uno dei dieci asteroidi che l'Agenzia Spaziale Europea considera come potenzialmente pericolosi per la Terra, cioè quei corpi celesti caratterizzati da una possibilità di colpire il nostro pianeta che, pur essendo molto bassa, non è pari a zero. Si chiama 2006 QV89 e ha una piccolissima possibilità di colpire il nostro pianeta: si parla di 1 su 7.000 chance – pari allo 0,014 percento – che il prossimo 9 settembre questo corpo possa piombare sulla superficie terrestre, provocando importanti conseguenze a causa delle sue dimensioni non immense, ma comunque notevoli. L'asteroide ha infatti un diametro di circa 40 metri, circa il doppio di quello che nel 2013 è esploso nell'atmosfera sopra la Russia, provocando l'esplosione di tutte le finestre nel giro di chilometri e numerosi feriti.
Cosa succede se l'asteroide colpisce la Terra
Le attuali misurazioni relative all'asteroide indicano che probabilmente si limiterà ad aggirare la Terra ad una distanza di 6,8 milioni di chilometri il prossimo settembre. Insomma, i rischi sono davvero bassi. Ma cosa succederebbe se 2006 QV89 dovesse davvero colpire il nostro pianeta? Nulla di apocalittico, viste le sue dimensioni. "Questi eventi non sono rari, succedono" ha spiegato Jim Bridenstine, uno scienziato della NASA specializzato nello studio degli asteroidi. Bridenstine ha sottolineato che un modello sviluppato dall'agenzia spaziale indica che un evento di queste dimensioni – come quello che ha colpito la Russia nel 2013 – potrebbe capitare ogni 60 anni. Nel 20esimo secolo ce ne sono stati tre, compresi il famoso incidente di Tunguska del 1908 e un impatto in Brasile nel 1930. Si tratta di oggetti sotto i 60 metri di diametro, il cui impatto può essere devastante ma non catastrofico.
L'asteroide 2006 QV89 è una delle 10 minacce alla Terra
Scoperto nel 2006 – da qui l'anno nel nome – l'asteroide è tenuto sotto stretta osservazione dall'ESA proprio a causa della sua potenziale minaccia, una delle più imminenti della lista dei 10 corpi celesti potenzialmente pericolosi: tolto un asteroide di 16 metri e uno di 40 metri, entrambi con una distanza minima con la Terra prevista tra il 2022 e il 2027, gli altri asteroidi si avvicineranno al nostro pianeta molti anni più avanti, tra il 2060 e il 2113. Solo due di questi, però, hanno un diametro davvero maestoso: 900 e 374 metri, attesi rispettivamente nel 2113 e nel 2068.
Gli asteroidi "apocalittici"
Oltre a questi dieci, l'ESA segnala tre asteroidi "speciali" il cui contatto più ravvicinato con la Terra non avverrà prima del 2185, con un incontro davvero pericoloso: l'asteroide 410777 2009FD di 150 metri di diametro ha 1 possibilità su 694 di colpire la Terra. Per comprendere la pericolosità di questi corpi, la NASA considera preoccupanti gli asteroidi sopra ai 140 metri di diametro perché un loro eventuale impatto con il nostro pianeta potrebbe portare a conseguenze catastrofiche, cancellando anche una piccola nazione. Il vero problema, spiegano gli scienziati, arriva però da quegli asteroidi che non sono stati ancora individuati. Quello esploso sopra la Russia, per esempio, è apparso all'improvviso da dietro l'ombra del sole e non è stato individuato dagli strumenti degli enti spaziali fino al momento in cui ha colpito la nostra atmosfera.