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Troppe aspirine potrebbero creare problemi di vista

Un’assunzione prolungata di aspirina nel tempo raddoppierebbe il rischio di contrarre la degenerazione maculare in età senile.
A cura di Redazione Scienze
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Sull’aspirina si dice tutto e il contrario di tutto, e ora ne spunta fuori un’altra: troppe aspirine, alla lunga, potrebbero causare problemi alla vista. A sostenerlo è una ricerca pubblicata su JAMA Internal Medicine, la rivista dell’Associazione medici americani, che ha verificato le conseguenze di un’assunzione prolungata di aspirina in un ampio campione di oltre duemila pazienti seguiti per un periodo di 15 anni. La correlazione è bassa, ma considerata l’ampiezza del campione i ricercatori ritengono che il dato sia da tenere in seria considerazione: chi assume troppe aspirine avrebbe il doppio del rischio di andare incontro, con l’età, a degenerazione maculare, con la possibile compromissione della retina.

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Rischio raddoppiato – Qualcuno di sicuro ora ricorderà le ricerche secondo cui assumere blande dosi di aspirina ogni giorno può contribuire a ridurre il rischio di infarto, di ictus e persino prevenire il cancro. Sembra però che ci siano delle controindicazioni. Circa il 10% dei pazienti dello studio ha assunto, in un arco di tempo di 15 anni, almeno un’aspirina a settimana. Controlli alla vista effettuati con cadenze quinquennali hanno dimostrato che questa fetta di pazienti ha una percentuale più alta di casi di degenerazione maculare umida, per la precisione il 9,3% rispetto al resto del campione in cui la percentuale dei casi è del 3,7%. Tutti i soggetti si trovano ad avere un’età media intorno ai 65 anni, quella in cui tale disturbo inizia a emergere. A quanto sembra, l’accumulo di dosi di aspirina per un periodo di tempo prolungato può raddoppiare il rischio di contrarre la degenerazione maculare umida, la forma peggiore che provoca edemi in corrispondenza della macula ed emorragie all’interno della retina, con conseguente rischio di cecità quasi totale.

"Evidenza non schiacciante" – L’età, il fumo e la storia familiare del paziente sono i principali fattori di rischio della degenerazione maculare. L’assunzione prolungata di aspirina può rivelarsi uno dei fattori non considerati fino ad ora. “Si sta accumulando l’evidenza di un collegamento tra aspirina e degenerazione maculare umida”, ammette la Macular Society, organizzazione caritatevole per l’assistenza ai malati. “Tuttavia, al momento non è un’evidenza schiacciante. Per i pazienti a rischio di malattie cardiovascolari, i rischi per la salute interrompendo o non prescrivendo l’assunzione di aspirina sono molto superiori a quelli di sviluppare la degenerazione maculare senile umida”. Il consiglio, per questo tipo di pazienti, è di rivolgersi al medico di famiglia per avere un consiglio, in attesa che ulteriori ricerche facciano luce su questa correlazione.

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