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Troppa anidride carbonica nell’aria impoverisce i raccolti: milioni di denutriti nel 2050

Due ricercatori della prestigiosa Università di Harvard hanno determinato che nel giro di pochi decenni l’aumento delle concentrazione di anidride carbonica in atmosfera ridurrà del 3-17% il contenuto di nutrienti nei raccolti. Meno zinco, proteine e ferro in alimenti fondamentali come riso e grano faranno schizzare alle stelle il numero di persone con carenze nutrizionali.
A cura di Andrea Centini
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Nei prossimi 30/80 anni l'inquinamento provocato dall'anidride carbonica abbatterà la qualità dei raccolti, riducendo sensibilmente le concentrazioni di nutrienti in essi contenuti. Tra gli alimenti colpiti vi saranno il grano, il riso e altre risorse fondamentali per il sostentamento umano. Come conseguenza si stima che già entro il 2050 ci saranno 122 milioni di persone che soffriranno per la carenza di proteine, e ulteriori 176 milioni saranno quelle a soffrire la carenza di zinco. Saranno rispettivamente l'1,9 percento e l'1,3 percento della popolazione mondiale. Aumenteranno anche i casi di anemia a causa delle carenze di ferro. A tratteggiare questo scenario catastrofico due studiosi del Dipartimento di Salute Ambientale presso la prestigiosa Scuola di Salute Pubblica TH Chan dell'Università di Harvard, i professori Matthew R. Smith e Samuel S. Myers, che hanno condotto un'analisi sull'aumento della concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera.

Com'è noto, recentemente è stata sorpassata la soglia psicologica delle 400 ppm (parti per milione) di CO2 nell'atmosfera, un dato allarmante diffuso dalle principali agenzie che si occupano di meteorologia e clima, come la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) statunitense e il Met Office (UKMO) britannico. Poiché questi valori sono in continua crescita a causa dell'inquinamento prodotto dall'uomo, spinto dal traffico e dalle attività industriali, si stima che nel giro di pochi decenni si arriverà facilmente a 550 parti per milione del pericoloso gas serra. È proprio sulla base di questa proiezione che i due scienziati hanno condotto i propri test, dimostrando che essa è sufficiente per abbattere del 3-17 percento il contenuto di zinco, ferro e proteine nei raccolti.

A rendere ancor più drammatiche queste stime, il fatto che presenteranno il conto più salato a quelle popolazioni che già oggi combattono con la malnutrizione, in particolar modo in India, Sud-Est Asiatico e Africa. Sono infatti almeno due i miliardi di persone che manifestano attualmente una carenza in almeno un prezioso nutriente, e si stima che per il 2050 ci saranno oltre un miliardo di donne donne in età fertile e bambini esposti ad anemia e ad altre malattie a causa di una riduzione del ferro nei loro alimenti, stimata nel 4 percento. “La nostra ricerca chiarisce che le decisioni che prendiamo ogni giorno – come riscaldiamo le nostre case, ciò che mangiamo, come ci muoviamo, ciò che scegliamo di acquistare – stanno rendendo il nostro cibo meno nutriente e mettendo a repentaglio la salute di altre popolazioni e il futuro generazioni”, ha dichiarato il professor Sam Myers. A rendere lo scenario ancor più inquietante, il fatto che alcune proiezioni sulle future concentrazioni di anidride carbonica arrivano addirittura a 800 ppm, un dato che potrebbe trasformare questo composto in una sorta di piaga raccontata nel film Interstellar. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Nature Climate Change.

[Credit: yazidnasuha]

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