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Terza dose di vaccino anti Covid da settembre: chi la riceverà per primo e come funziona

Le autorità sanitarie dei diversi Paesi si stanno preparando ad affrontare la nuova ondata di infezioni da coronavirus SARS-CoV-2 attesa per l’autunno e l’inverno, mettendo a punto la campagna vaccinale di richiamo con la terza dose. Ecco quali sono le categorie che la riceveranno per prime e perché molto probabilmente sarà accompagnata dal vaccino antinfluenzale.
A cura di Andrea Centini
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Pur non essendo ancora nota con sicurezza la durata della protezione immunitaria dei vaccini anti Covid, come indicato recentemente dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) la stima più realistica secondo gli esperti è di circa 9 – 12 mesi, sebbene diversi studi indichino un potenziale “scudo” di anni. Poiché vi è questa incertezza e si prospetta per il prossimo autunno una nuova impennata di infezioni da coronavirus SARS-CoV-2, le autorità sanitarie di molti Paesi stanno mettendo a punto i piani per la campagna di richiamo che dovrebbe partire il prossimo settembre. Del resto le prime inoculazioni sono iniziate alla fine del 2020 e nei prossimi mesi diverse persone – soprattutto tra gli operatori sanitari – potrebbero essere di nuovo esposte al rischio di malattia, a maggior ragione se si tiene conto della diffusione di varianti più trasmissibili, potenzialmente aggressive e con mutazioni di fuga immunitaria come la variante Delta.

Tra i Paesi che stanno pianificando la campagna di richiamo vi è il Regno Unito, tra i più colpiti in assoluto proprio dalla variante scoperta per la prima volta in India. Il Comitato congiunto per la vaccinazione e l'immunizzazione (JCVI) in un documento pubblicato dal governo britannico sottolinea che la priorità, analogamente a quanto avvenuto durante la prima fase della campagna vaccinale, dovrà essere data alle persone più esposte al rischio di sviluppare malattie gravi. Fra esse vi sono gli over 70, notoriamente i più colpiti dalle complicazioni potenzialmente fatali della COVID-19; gli operatori sanitari e di assistenza sociale che lavorano in prima linea; i soggetti adulti considerati “estremamente vulnerabili” e i pazienti immunodepressi.

“L'obiettivo principale di qualsiasi potenziale programma di vaccinazione di richiamo contro la COVID-19 dovrebbe essere quello di ridurre le malattie gravi e la morte”, ha dichiarato il professor Wei Shen Lim presidente del JCVI per l'emergenza pandemica. “Il consiglio provvisorio del JCVI è che, se fosse necessario un programma di richiamo, una terza dose di vaccino COVID-19 dovrebbe essere offerta prima ai più vulnerabili, a partire da settembre 2021 per massimizzare la protezione individuale e salvaguardare il Sistema Sanitario Nazionale durante l'inverno. Quasi tutte queste persone potrebbero anche beneficiare del vaccino antinfluenzale annuale e si consiglia vivamente di fare il vaccino antinfluenzale”, ha aggiunto lo scienziato.

Gli esperti del comitato britannico continueranno a valutare i risultati degli studi sui richiami di vaccini anti Covid – Pfizer e altre case farmaceutiche hanno iniziato a testare la “terza dose” – e plasmeranno la seconda tornata della campagna vaccinale sulla base di queste indicazioni, oltre che su quelle della durata dell'immunità. L'idea, come spiegato dal professor Shen Lim, è quella di unire anche il vaccino antinfluenzale, non solo perché è stato dimostrato che è in grado di offrire una certa protezione contro il patogeno pandemico, ma anche perché si ritiene che durante la prossima stagione possano rialzare la cresta diversi virus respiratori, dando vita a epidemie piuttosto significative.

Il piano vaccinale di richiamo nel Regno Unito sarà diviso in due fasi, secondo il JCVI. Nella prima, dovrebbero essere vaccinate le seguenti persone:

  • Immunodepressi di età pari o superiore ai 16 anni
  • I residenti delle case di cura per gli anziani (RSA)
  • Gli adulti di età pari o superiore ai 70 anni
  • Le persone dai 16 anni considerate “estremamente vulnerabili” dal punto di vista clinico
  • Gli operatori sanitari e sociali in prima linea

Nella seconda fase il richiamo del vaccino anti Covid dovrebbe essere proposto alle seguenti categorie:

  • Tutti gli adulti dai 50 anni in su
  • Tutti le persone tra i 16 e i 49 anni considerate a rischio per influenza o COVID-19
  • Chi è in contatto stretto con pazienti immunodepressi

Il comitato britannico spiega che la maggior parte dei giovani riceverà la vaccinazione anti Covid nel corso dell'estate del 2021, pertanto il prossimo inverno sarà sufficientemente protetta, a differenza di chi ha fatto il vaccino molto tempo prima come gli operatori sanitari. Entro l'estate il JCVI e gli enti analoghi degli altri Paesi divulgheranno informazioni più dettagliate sull'organizzazione della campagna di richiamo, ufficialmente non ancora confermata ma ritenuta molto probabile.

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