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Covid 19

I vaccini Pfizer e Moderna potrebbero proteggere dalla Covid per anni

Lo suggeriscono i risultati di un nuovo studio pubblicato su Nature dai ricercatori della Washington University School of Medicine a Saint Louis: “La risposta cellulare persistente consente una robusta immunità umorale”.
A cura di Valeria Aiello
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I vaccini anti-Covid a mRNA come quelli prodotti da Pfizer e Moderna potrebbero proteggere per anni. Lo suggeriscono i risultati di un nuovo studio pubblicato su Nature dai ricercatori della Washington University School of Medicine a St. Louis che si aggiungono alle crescenti evidenze secondo cui la maggior parte delle persone che hanno ricevuto un vaccino a mRna potrebbe non aver bisogno di una terza dose di richiamo, a patto che il virus Sars-Cov-2 non evolva verso varianti resistenti.

I nostri studi – spiegano i ricercatori – dimostrano che i vaccini a base di mRNA che codificano per la proteina Spike di Sars-Cov-2 inducono una risposta cellulare persistente, consentendo una robusta immunità umorale”.

Secondo quanto riportato al New York Times dall’autore senior dello studio, l’immunologo Ali Ellebedy della Washington University di St. Louis, quanto osservato “è un buon segno di quanto duratura sia l’immunità indotta dai vaccini a mRNA”. L’analisi non ha tuttavia considerato i vaccini anti-Covid a base di adenovirus, come quello prodotto da Johnson & Johnson, per il quale il professor Ellebedy ha affermato di attendersi che una risposta immunitaria meno duratura di quella prodotta dai vaccini mRNA. Secondo alcuni studiosi, un tale confronto è “ingiusto” dal momento che il vaccino Johnson & Johnson viene somministrato in dose singola. “Se Johnson & Johnson avesse un richiamo, potrebbe probabilmente indurre lo stesso tipo di risposta” ha commentato Akiko Iwasaki, immunologo dell’Università di Yale non coinvolto nella ricerca.

Ad ogni modo, per giungere alle conclusioni pubblicate su Nature, i ricercatori hanno analizzato la risposta delle cellule B antigene-specifiche nel sangue periferico e nei linfonodi in 14 persone che hanno completato il ciclo vaccinale a due dosi con Pfizer. “Quasi quattro mesi dopo la prima dose – hanno aggiunto gli studiosi – le persone che hanno ricevuto il vaccino Pfizer avevano ancora i cosiddetti centri germinali nei loro linfonodi che producevano cellule immunitarie dirette contro Sars-CoV-2. Questi centri germinali, che si formano in seguito a un’infezione naturale o una vaccinazione, sono una sorta di campi di addestramento per cellule immunitarie, un luogo in cui le cellule inesperte vengono addestrate a riconoscere meglio il nemico e le armi vengono affilate. Una migliore risposta di questi centri può equivalere a un vaccino migliore”.

Nel complesso, i risultati dello studio indicano che la stragrande maggioranza delle persone vaccinate con i sieri a mRNA sarà protetta a lungo termine, almeno contro le varianti esistenti del coronavirus. Tuttavia, osserva il quotidiano newyorkese, gli anziani, le persone con un sistema immunitario debole e coloro che assumono farmaci che sopprimono l’immunità potrebbero aver bisogno ulteriori dosi di richiamo. D’altra parte, le persone che hanno superato l’infezione e successivamente vaccinate potrebbero non averne mai bisogno.

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