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Terremoti in Italia: quali sono le regioni più a rischio e le zone pericolose
In Italia ogni giorno sono molti i terremoti che si verificano, ma non sempre sono forti. Vista l’impossibilità di prevedere i movimenti tellurici, il nostro Paese è stato suddiviso in zone a più o meno rischio sismico, ecco quali sono.
A cura di
Zeina Ayache
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L'Italia è un Paese ad alto rischio sismico dove ogni giorno si verificano continui movimenti tellurici che non necessariamente sfociano in terremoti. Considerata l'imprevedibilità di questi eventi geologici, l'unica arma in nostro potere è la statistica grazie alla quale in questi anni è stato possibile suddividere la nostra Nazione in 4 zone in ordine di rischio ecco quali sono:
Cosa fare e non fare in caso di terremoto
[Foto di Protezione Civile]
- Zona 1 – quella più pericolosa in cui possono verificarsi fortissimi terremoti e comprende 716 Comuni. Si estende per lo più in centro Italia: Umbria, Abruzzo, Campobasso, Basilicata, Calabria, parte della Sicilia e parte del Friuli Venezia Giulia
- Zona 2 – qui possono verificarsi forti terremoti e comprende 2.324 Comuni. Si estende per lo più in centro Italia: parte dell'Emilia Romagna, della Toscana e del Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Abruzzo, Lazio, Molise, Campania, Calabria, Sicilia e parte della Puglia (Gargano)
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- Zona 3 – qui possono verificarsi forti terremoti, ma rari e comprende 1.634 Comuni. Si estende più o meno in tutta Italia: parte della Valle d'Aosta, parte occidentale del Piemonte, parte della Liguria e della Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, parte della Puglia e della Sicilia
- Zona 4 – quella meno pericolosa in cui i terremoti sono rari e comprende 3.427 Comuni. Si estende per lo più al nord: Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige, parte del Veneto, Sardegna, parte della Puglia e della Sicilia.
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