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Stasera occhi al cielo per le Draconidi, le magnifiche stelle cadenti di ottobre: come vederle

Nella prima serata di oggi sarà visibile il picco massimo delle Draconidi, lo sciame meteorico più spettacolare di ottobre assieme a quello delle Orionidi. Fortunatamente l’evento astronomico si verificherà a ridosso della Luna Nuova, dunque non sarà rovinato dalla luminosità del satellite. Ecco tutto quello che c’è da sapere per non perdersi le stelle cadenti di oggi.
A cura di Andrea Centini
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Uno sciame meteorico. Credit: NASA/MSFC Meteoroid Environment Office
Uno sciame meteorico. Credit: NASA/MSFC Meteoroid Environment Office

A un paio di mesi dallo spettacolo delle cosiddette “lacrime di San Lorenzo”, le Perseidi che infiammano il cielo di agosto, un altro sciame meteorico torna a impreziosire il firmamento. Si tratta delle Draconidi (o Giacobinidi), il cui picco massimo è atteso proprio per la prima serata di oggi, venerdì 8 ottobre. L'evento astronomico non sarà paragonabile alla pioggia di stelle cadenti estiva, ciò nonostante potrà comunque regalare uno spettacolo molto suggestivo. A maggior ragione se si tiene conto che le Draconidi si caratterizzano da meteore lente e luminose, che attraversano la volta celeste lasciando una splendida scia. Ecco tutto quello che c'è da sapere per non perdersi l'evento.

Quando vedere le Draconidi

Come indicato, il picco massimo delle Draconidi è atteso per la prima serata di oggi, attorno alle 19:00 (il tramonto del Sole è previsto alle 18:42 ora di Roma). In base alle stime degli esperti ci si aspetta uno ZHR (Zenithal Hourly Rate – Tasso Orario Zenitale) di circa 10 – 20 meteore all'ora, in un cielo sufficientemente scuro e terso. Il numero delle scie luminose è strettamente correlato al passaggio della cometa periodica Giacobini-Zinner, i cui minuscoli detriti sono responsabili dello sciame meteorico. L'ultimo passaggio ravvicinato al Sole della cometa è stato nel 2018 e il prossimo è atteso per il 2025; poiché a ogni avvicinamento la nuvola di frammenti viene rimpinguata, la frequenza e l'intensità delle stelle cadenti si intensificano proprio a ridosso di questi passaggi (vale per ogni sciame meteorico). Trovandoci praticamente a metà strada tra l'ultimo e il prossimo passaggio, non si prevedono particolari exploit, come quelli del 1933 e del 1946, quando le Draconidi diedero vita a migliaia di stelle cadenti. Fortunatamente il picco massimo di oggi si verificherà appena un paio di giorni dopo la Luna Nuova, pertanto la luminosità riflessa del satellite della Terra non disturberà l'osservazione delle scie luminose, come invece accadrà per il picco massimo delle Orionidi, atteso per il 21/22 ottobre e purtroppo non distante dalla Luna Piena (che “oscura” l'osservazione di molti fenomeni celesti).

La posizione del radiante nel cielo per le Draconidi. Credit: Stellarium
La posizione del radiante nel cielo per le Draconidi. Credit: Stellarium

Come vedere le Draconidi

Come ogni sciame meteorico, anche quello delle Draconidi prende il nome (principale) da quello del suo radiante, ovvero la porzione di cielo dal quale sembrano originare le fiammate luminose. Poiché il radiante è associato al nome delle costellazioni, per cercare la fonte delle Draconidi bisognerà individuare la costellazione del Drago, una delle più grandi e affascinanti del firmamento. Trovarla non sarà difficile: sarà sufficiente volgere lo sguardo verso Nord/Nord Ovest. Col cielo buio la coda del serpente sarà ben visibile tra l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore, mentre la testa, molto più in alto, si troverà poco sotto alla brillante stella Vega, incastonata tra la costellazione di Ercole e quella di Cefeo. Come evidenziato da Stellarium, il radiante delle Draconidi stasera sarà proprio associato alla testa del serpente, quindi è in quella direzione che dovremo volgere lo sguardo. Naturalmente si tratta di un'indicazione generale, dato che le “fiammate” possono attraversare anche larga parte della volta celeste. Puntare gli occhi verso nord e in alto sarà comunque il modo migliore per intercettare qualche meteora. L'evento, inoltre, non si esaurisce con la fine del picco massimo, ma le stelle cadenti saranno visibili anche nei prossimi giorni, sebbene con frequenza e intensità inferiori rispetto a quelle previste per stasera.

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