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Stasera non vedrai Marte grande quanto la Luna: è una bufala

Ciclicamente torna virale su internet la bufala di Marte che diventa grande come la Luna nel firmamento del 27 agosto. Tutto nacque da un evento astronomico spettacolare avvenuto nel 2003, quando Marte si trovò alla minima distanza dalla Terra degli ultimi 60mila anni. Grazie a quelle condizioni fu possibile ottenere un’immagine del Pianeta Rosso grande come la Luna attraverso un potente telescopio, ma l’informazione fu distorta e lo strumento sparì dall’equazione, dando origine alla famigerata e virale fake news.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Marte/NASA - Luna/Andrea Centini
Credit: Marte/NASA – Luna/Andrea Centini

“La sera del 27 agosto Marte sarà grande quanto la Luna nel cielo”. È quanto si legge in numerosissimi post condivisi sui social network, ma l'affascinante (e a dir poco inquietante) prospettiva non è altro che una grande e grossa bufala. A maggior ragione questa sera, dato che Marte non si vedrà proprio. La notizia incriminata circola su internet da sedici anni, e viene sistematicamente riesumata a ridosso della fatidica data estiva. Vediamo insieme le sue origini e perché è decisamente meglio che si tratti di una bufala, costruita ad arte distorcendo i fatti di un passato evento astronomico.

Storia di una bufala. Tutto ebbe inizio il 27 agosto del 2003, quando il Pianeta Rosso (in opposizione) si trovò alla distanza minima dalla Terra degli ultimi 60mila anni. Marte ha infatti un'orbita estremamente eccentrica e dunque perielio e afelio (la distanza minima e massima da Sole) hanno uno scarto enorme; basti pensare che il primo è di 206 milioni di chilometri mentre il secondo è di 249 milioni. Questi dati hanno un effetto sensibile sulla grandezza e sulla qualità dei dettagli del pianeta quando viene osservato al telescopio. Proprio grazie a un potente strumento dotato di tanti ingrandimenti, nel 2003, complice la posizione favorevole, era possibile ottenere un'immagine di Marte il cui disco poteva apparire con dimensioni simili a quelle della Luna. Distorcendo questa informazione ed eliminando dall'equazione l'uso del telescopio, è sorta la bufala della possibilità di vedere Marte grande come la Luna a occhio nudo. Da 16 anni questa fake news circola quasi indisturbata sui social network, e talvolta torna virale per esperimenti sociali di siti e pagine social che la pubblicano ciclicamente. Insomma, stasera non vedrete Marte grande come la Luna. Anzi, non lo vedrete per niente. Il Pianeta Rosso è infatti in congiunzione astrale col Sole (e con Venere), dunque tramonterà con la nostra stella e non sarà visibile – come classico puntino rossastro – nel firmamento notturno.

Meglio la bufala. Poter osservare Marte dalla Terra con le stesse dimensioni del disco lunare deve essere uno spettacolo a dir poco magnifico, eppure è meglio che la notizia sia una bufala. Se fosse realmente visibile in quel modo, infatti, il Pianeta Rosso sarebbe decisamente più vicino a noi; ciò determinerebbe sensibili perturbazioni gravitazionali nelle orbite della Terra, della Luna e anche degli asteroidi pericolosi che ci sfiorano di continuo. Il rischio principale sarebbe un impatto climatico ed ecologico estremo – basti pensare alle maree guidate dall'azione della Luna -, inoltre grandi sassi spaziali e comete potrebbero essere deviati dalle loro orbite e spinti a collidere con la Terra.

Futuro ipotetico. Tra cinque miliardi di anni, al termine del ciclo vitale del Sole, la nostra stella comincerà ad espandersi trasformandosi in una gigante rossa. Si stima che durante questo processo di accrescimento la Terra possa essere inglobata e distrutta (dopo essere stata cotta a puntino da temperature infernali) dal Sole, il cui diametro potrebbe raggiungere proprio l'orbita terrestre. In alternativa, la Terra potrebbe essere sbalzata dalla sua orbita attuale e proiettata altrove nel Sistema solare. Durante questo viaggio ipotetico, al limite della fantascienza, potrebbe avvicinarsi a Marte, e la bufala trasformarsi in realtà. Ma nel caso in cui dovesse verificarsi davvero un simile cataclisma, l'uomo per allora sarà già estinto o magari avrà colonizzato un pianeta lontano. Marte, fra l'altro, è uno dei principali candidati, anche se tra miliardi di anni potremmo aver sviluppato la tecnologia in grado di portarci sui potenziali gemelli della Terra.

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