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Spiagge sommerse da tonnellate di carcasse di pesci: catastrofe ambientale in Florida

A Tampa Bay, in Florida, centinaia di tonnellate di carcasse di animali marini morti si stanno riversando lungo le coste, marea dopo marea. Sono colpiti soprattutto i pesci, ma stanno morendo in massa anche delfini e lamantini. Il disastro ambientale è stato scatenato da un’intensa fioritura di alghe rosse neurotossiche, originata per cause naturali e umane.
A cura di Andrea Centini
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Pesci morti in Florida. Credit: Bryan Bennett/Twitter
Pesci morti in Florida. Credit: Bryan Bennett/Twitter

Dopo l'ondata di calore estrema che ha ucciso oltre un miliardo di animali marini nel Mare di Salish (tra Canada e Stati Uniti) e costretto centinaia di pulcini a gettarsi dai nidi per evitare una morte atroce da shock termico, un'altra drammatica moria si sta verificando lungo le coste del Nord America. In Florida, e in particolar modo nella Baia di Tampa (Tampa Bay), si stanno infatti riversando centinaia di tonnellate di carcasse di animali morti. Si tratta principalmente di pesci, ma non mancano anche mammiferi marini come delfini e lamantini. L'odore nell'aria prodotto dalla massa di corpi in decomposizione è talmente insopportabile che sono spariti tutti i turisti, mentre squadre di pulizia sono costantemente a lavoro per rimuovere l'enorme numero di carcasse, che si accumula marea dopo marea. Le autorità locali hanno dispiegato cassonetti speciali nei luoghi strategici, affinché anche i residenti possano riempirli con gli animali morti che recuperano.

A determinare questa ennesima catastrofe ambientale, secondo gli esperti, è una combinazione di fattori naturali e di origine antropica. Alla base della moria c'è un'abbondante fioritura algale di una microscopica alga rossa chiamata Karenia brevis, tossica e mortale per la fauna marina a causa del rilascio di una potente neurotossina. Come sottolineato a NPR dal dottor Richard Stumpf, un oceanografo della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), queste fioriture algali – sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici – in Florida si verificano tipicamente tra l'autunno e l'inverno, sparendo generalmente a gennaio. Tuttavia negli ultimi decenni se ne sono contate diverse anche in estate: nel 1995, nel 2005 e nel 2018. Il fatto che se ne sia verificata un'altra così a ridosso dell'ultima sta preoccupando fortemente i biologi marini, proprio a causa dell'impatto catastrofico che determinano.

Secondo gli esperti a far esplodere la fioritura di Karenia brevis nella baia di Tampa sono stati soprattutto due fattori: in primo luogo, le concentrazioni algali site più a largo – note come “fish kills” – sarebbero state trasportate verso riva dai forti venti generati dalla tempesta tropicale Elsa; qui avrebbero trovato un'acqua fortemente contaminata da composti azotati e fosforo, trasportati dalle acque reflue e dai canali inquinati con pesticidi e altri prodotti utilizzati in agricoltura. L'alga rossa, che si nutre di tali composti, avrebbe dunque trovato le condizioni ideali per moltiplicarsi e dare vita a una fioritura esplosiva, che ha causato la morte di moltissimi animali. Secondo gli esperti il fenomeno potrebbe essere stato catalizzato (ma non innescato) da un incidente in un impianto di fosfati avvenuto ad aprile. La massa di alghe si sviluppa anche attraverso l'azoto rilasciato dalle carcasse degli animali marini morti, pertanto le squadre di pulizia cercano di rimuoverle il più velocemente possibile.

Particolarmente drammatico è stato l'impatto sulla popolazione dei lamantini, robusti mammiferi marini (arrivano a 500 kg di peso) che brucano piante e alghe sul fondale. La Florida Fish & Wildlife Conservation Commission (FFWCC) ha comunicato che, dall'inizio dell'anno al primo luglio, ne sono stati trovati morti ben 841; in 6 soli mesi è stato superato ogni record degli interi anni precedenti. Gli esperti ritengono che le alghe tossiche abbiano sterminato la vegetazione di cui questi placidi animali si nutrono, facendoli letteralmente morire di fame. Nel 2013 una fioritura algale simile fu responsabile della morte di 830 lamantini, sempre in Florida. Gli esperti non sanno quando si concluderà il drammatico evento in corso; l'unica cosa che si può fare, al momento, è rimuovere i corpi in decomposizione che arrivano dopo ogni marea, nella speranza che la catastrofe finisca al più presto.

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