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Sigaretta elettronica, colosso farmaceutico Pfizer accusato di finanziare campagne contro le e-cig

Da un’inchiesta giornalista dello Spiegel, il principale quotidiano tedesco, sarebbe emerso un flusso di denaro da parte delle case farmaceutiche volto a sostenere campagne contro le sigarette elettroniche. Le ragioni sarebbero di tipo economico; le e-cig, infatti, aiutano a smettere di fumare le sigarette tradizionali, ma costano molto meno dei prodotti contro la dipendenza da nicotina come cerotti, spray e gomme da masticare.
A cura di Andrea Centini
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Il colosso farmaceutico americano Pfizer avrebbe fatto cospicue donazioni di denaro per sostenere campagne contro le sigarette elettroniche. A denunciarlo il principale quotidiano tedesco Der Spiegel, a seguito di un'inchiesta giornalistica su movimenti di danaro tenuti segreti. Tra quelli indicati dal giornalista Manfred Dworschak vi è una donazione di 180mila Euro avvenuta nel 2005 da parte della Pfizer all'Aktionsbündnis Nichtrauchen (Unione di Azione contro il Fumo – ABNR), un'associazione antifumo apertamente ostile alle sigarette elettroniche, per le quali vorrebbe limiti e una rigida regolamentazione. Si tratta di un'associazione autorevole – della quale fanno parte anche esponenti di istituti di ricerca e medici – con una discreta influenza tra le istituzioni tedesche quando si debbono scrivere regole contro il tabagismo. La donazione di cui parla lo Spiegel, mai resa pubblica, sarebbe stata utilizzata per costruire un edificio a Berlino. Il flusso di danaro verso l'ABNR da parte delle case farmaceutiche coinvolgerebbe “milioni di Euro”.

Le ragioni. Ma perché i colossi farmaceutici avrebbero interesse a foraggiare associazioni che conducono una battaglia contro le sigarette elettroniche? Le ragioni, come sottolineato dal quotidiano tedesco, sono molto semplici e di tipo economico. Le case farmaceutiche producono un'infinità di prodotti per contrastare la dipendenza da nicotina, come spray, cerotti e gomme da masticare. Si tratta di prodotti costosi che muovono un giro d'affari con ricavi ben superiori ai 2 miliardi di dollari. Ma diversi studi scientifici hanno dimostrato che le sigarette elettroniche sono un metodo sensibilmente più efficace per smettere di fumare, e soprattutto, sono molto meno costose. Insomma, le e-cig farebbero aspra concorrenza ai prodotti tradizionali contro la dipendenza da nicotina, rosicchiando una fetta di mercato considerevole delle case farmaceutiche. Per questa ragione sarebbero spinte a finanziare determinate campagne contro lo svapo.

Sigarette elettroniche vs sigarette tradizionali. Benché sia stato dimostrato da numerosi studi scientifici che le sigarette elettroniche siano decisamente meno dannose per la salute delle “bionde” tradizionali, mancano ancora dati certi sull'utilizzo a lungo termine e non si esclude che le e-cig possano anch'esse comportare dei problemi seri. Del resto nei vapori dei liquidi che vengono inalati sono state individuate sostanze nocive e cancerogene, inoltre proprio negli ultimi giorni sarebbe stata registrata negli Stati Uniti la prima vittima legata all'uso della sigaretta elettronica. I contorni della vicenda sono tuttavia ancora foschi; a quanto pare, infatti, il malcapitato avrebbe utilizzato un liquido alterato e non uno legale, assunto attraverso una sigaretta elettronica. I Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) stanno comunque indagando su una grave (e misteriosa) malattia polmonare associata alle e-cig che causa respiro sibilante, dolore al petto, difficoltà respiratorie e che nei casi più seri ha richiesto persino la ventilazione artificiale. Mancano ancora dati definitivi e si attendono gli esiti delle ricerche.

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