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Sigarette elettroniche e cancro: trovate 3 sostanze che aumentano il rischio

Ricercatori dell’Università del Minnesota hanno dimostrato che i vapori delle sigarette elettroniche contengono tre sostanze tossiche in grado di aumentare il rischio cancro. La formaldeide, l’acroleina e il metilgliossale, infatti, possono creare un legame covalente col DNA inducendo potenziali mutazioni cancerose nelle cellule della bocca.
A cura di Andrea Centini
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Ci sono nuove prove che legano le sigarette elettroniche al rischio di sviluppare il cancro, a causa di tre sostanze in grado di innescare danni al DNA delle cellule orali. Dopo il pionieristico studio dell'Accademia delle Scienze americana che ha dimostrato come l'esposizione ai vapori delle ‘e-cig' può danneggiare le cellule di vescica, polmone e cuore, si aggiunge dunque un altro tassello alle conoscenze sui pericoli rappresentati da questi dispositivi, i cui effetti a lungo termine sulla nostra salute non sono ancora noti. Del resto sono entrate in commercio solo nel 2004.

Per determinare la nuova minaccia, gli scienziati dell'Università del Minnesota hanno ingaggiato dieci fumatori di sigarette elettroniche e dieci non fumatori come gruppo di controllo. Dopo 15 minuti di utilizzo del dispositivo, il team coordinato dalla professoressa Sofia Balbo ha prelevato un campione salivare da un primo gruppo di cinque fumatori e lo ha analizzato per verificarne le sostanze chimiche presenti. Benché le concentrazioni di alcuni composti rilevati fossero variabili, tutti i fumatori avevano alti livelli di tre sostanze tossiche potenzialmente cancerogene, ovvero l'acroleina, il metilgliossale e la formaldeide.

Si tratta di sostanze pericolose per la nostra salute poiché in grado di creare un cosiddetto addotto al DNA, un legame covalente che può innescare una mutazione cancerosa, nel caso in cui gli enzimi non riuscissero a riparare il danno provocato. Nel secondo gruppo di fumatori, Balbo e colleghi hanno rilevato in 4 su 5 un'impennata nei livelli di adduzione del DNA provocati dall'acroleina, una sostanza tossica per fegato e stomaco già nota per essere presente nel fumo delle sigarette classiche.

Gli autori della ricerca hanno sottolineato che un maggior numero di composti cancerogeni deriva dalla combustione del tabacco e dunque dalla fruizione delle comuni sigarette, “tuttavia, non conosciamo l'impatto dell'inalazione della combinazione di composti prodotti dalle sigarette elettroniche: solo perché le minacce sono diverse non significa che le e-cig siano completamente sicure”, ha dichiarato la professoressa Balbo. “Confrontare le sigarette elettroniche e le sigarette classiche è davvero come paragonare mele e arance: le esposizioni sono completamente diverse – ha aggiunto la studiosa -, ancora non sappiamo esattamente cosa stiano facendo queste sigarette elettroniche e quali effetti possono avere sulla salute, ma i nostri risultati suggeriscono che è necessaria una verifica più attenta”.

A preoccupare gli studiosi vi è anche il fatto che le sigarette elettroniche sono spesso pubblicizzate come sicure, inoltre moltissime varianti sono pensate per i più giovani, con sapori e gusti che vanno incontro a mode e tendenze. Un altro rischio è rappresentato dal fatto che le e-cig vengono utilizzate anche da chi non avrebbe mai fumato una sigaretta, un rischio che può portare le persone alla dipendenza da nicotina e condurle al ‘salto' verso le dannose bionde classiche. I dettagli della nuova ricerca sono stati presentati in occasione del 256 ° National Meeting & Exposition della American Chemical Society (ACS).

[Credit: Lindsayfox]

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