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Settembre 2020 è stato il più caldo di sempre: battuto il record dello scorso anno

Con una temperatura di 0,69° Celsius superiore alla media di riferimento, settembre 2020 è risultato il più caldo della storia, ovvero da quando si tiene traccia delle temperature globali. Il mese appena trascorso ha superato di 0,05° C settembre 2019, che deteneva il precedente primato. Al terzo posto settembre 2016.
A cura di Andrea Centini
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Il mese di settembre appena trascorso è stato il più caldo di sempre, da quando si tiene traccia dei dati globali e mensili delle temperature. Con 0,69° Celsius in più rispetto alla media di riferimento (anni 1981-2010), è risultato infatti essere più caldo di 0,05° Celsius rispetto a settembre 2019 e di 0,08° Celsius più caldo di settembre 2016, rispettivamente il precedente detentore del record e il secondo più “rovente”, ora sceso al terzo gradino del podio.

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A determinare la temperatura media globale di settembre 2020 è stato un team di scienziati del Copernicus Climate Change Service (C3S), una branca della missione Copernicus, precedentemente conosciuta come Global Monitoring for Enviroment and Security (GMES). Si tratta di una missione gestita in sinergia tra l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e la Commissione Europea, ed è un punto di riferimento internazionale per valutare l'impatto dei cambiamenti climatici su scala globale. Assieme all'Amministrazione nazionale oceanica ed atmosferica (NOAA) americana si tratta della fonte più autorevole in assoluto. Per le misurazioni si avvale dei dati raccolti dai satelliti “Sentinel” e stazioni di ricerca.

A settembre le temperature anomale più elevate in assoluto sono state registrate in Australia, Medio Oriente e a largo della Siberia settentrionale, che negli ultimi mesi è stata colpita da disastrosi incendi, proprio a causa della colonnina di mercurio “impazzita”. Basti pensare che a maggio le temperature medie nella regione russa sono state superiori di ben 10° Celsius rispetto alla media stagionale, mentre per l'intero mese di giugno, nella porzione artica, è stata di 5° Celsius superiore alle medie di riferimento 1981-2010. Sconcertante ciò che si è verificato nella città di Verchojansk, posta nei pressi del Circolo Polare Artico e ritenuta una delle più fredde del pianeta: sabato 20 giugno la colonnina di mercurio raggiunse la drammatica temperatura di 38° C.

Anche in Europa sono state raggiunte temperature più elevate del normale; con 0,2° Celsius in più rispetto a settembre 2018, quello del 2020 è stato il settembre più caldo anche nel Vecchio Continente. Di questo passo, l'anno in corso potrebbe diventare il più caldo della storia o il secondo più caldo, superando il record del 2016. Secondo gli scienziati molto dipenderà dall'impatto de “La Nina”, un fenomeno climatico di raffreddamento opposto a quello di riscaldamento noto come “El Nino”. Le temperature anomale come sempre hanno avuto un impatto negativo anche sullo scioglimento dei ghiacci, in particolar modo quello marino dell'Artico; lo scorso mese è stato registrato il secondo record assoluto in termini di estensione minima.

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