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Scoperto FarFarOut, l’oggetto più lontano del Sistema solare: perché è importante studiarlo

Analizzando i dati di vari telescopi che stanno dando la “caccia” al presunto Pianeta 9, l’astronomo Scott Sheppard della Carnegie Institution for Science ha scoperto un pianeta nano a 20 miliardi di chilometri da Sole. È più lontano di FarOut, individuato nel dicembre 2018. Questi oggetti celesti sono come “briciole di pane” che potrebbero portarci alla scoperta del pianeta più lontano del Sistema solare.
A cura di Andrea Centini
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A circa 20 miliardi di chilometri di distanza dal Sole è stato individuato l'oggetto più lontano del Sistema solare, il pianeta nano “FarFarOut”. Se il nome vi suggerisce qualcosa, la vostra memoria non vi sta tradendo: soltanto lo scorso 18 dicembre, infatti, era stata annunciata la scoperta di “FarOut”, un pianeta nano di colore rosa che orbita a 18 miliardi di chilometri dalla nostra stella. Il suo primato di oggetto più lontano dal Sole è però durato soltanto un paio di mesi, vista la scoperta del nuovo e lontanissimo pianeta nano. Per rendersi conto della posizione di FarFarOut, basti pensare che si trova a una distanza ben 3,5 volte superiore rispetto a quella di Plutone, ex nono pianeta del Sistema solare declassato dall'Unione Astronomica Internazionale (UAI) nel 2006.

Credit: NASA - JPL-Caltech
Credit: NASA – JPL-Caltech

Neve e pianeti. A scoprire FarFarOut è stato il professor Scott Sheppard, astronomo dell'autorevole Carnegie Institution for Science di Washington, Stati Uniti. Lo studioso, tra i principali membri di un team che sta dando la caccia al presunto Pianeta 9 (o Pianeta X) del Sistema Solare, lo scorso 20 febbraio doveva tenere un discorso a Washington DC, ma a causa di una tempesta di neve è rimasto bloccato a casa sua e la conferenza è stata rinviata. Durante il tempo libero supplementare si è messo a spulciare i dati raccolti da vari telescopi per cercare le prove del pianeta mancante, ed è proprio fra essi che è saltato fuori FarFarOut.

Poche informazioni. Al momento la scoperta annunciata da Sheppard non è stata supportata da articoli peer review, dunque ci vorrà un po' di tempo – verosimilmente un paio di mesi – prima di avere la conferma definitiva della sua esistenza. Non se ne conosce nemmeno l'orbita, così come non si sa nulla di quella di FarOut, a causa della notevolissima distanza che ci separa da questi piccoli ma estremamente affascinanti oggetti. Per calcolarle sarà necessario condurre numerose osservazioni con potenti telescopi, come il Subaru di 8 metri alle Hawaii e il Blanco di 4 metri in Cile.

Scoperta rivoluzionaria. Ma perché studiare questi lontanissimi oggetti è così importante? Secondo Sheppard i pianeti nani alla stregua di FarOut e FarFarOut sono come “briciole di pane”, che possono condurci alla scoperta del Pianeta Nove. Le loro orbite, infatti, potrebbero essere perturbate gravitazionalmente dalla presenza del pianeta, già teorizzata a causa dei comportamenti orbitali anomali di alcuni oggetti distanti. Se davvero troveremo un pianeta a una distanza così ampia, dovremmo riscrivere molto di ciò che sappiamo sull'evoluzione del Sistema solare. In attesa della conferma definitiva, la scoperta di FarFarOut è stata annunciata su Science.

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