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Raro fossile di un ‘cugino’ dei dinosauri trovato al Polo Sud: chi era il “re antartico”

I resti fossili di un rettile vissuto in Antartide circa 250 milioni di anni fa sono stati trovati sulla Formazione di Fremouw, nel cuore delle Montagne Transantartiche centrali. Il rarissimo esemplare, ‘cugino’ dei dinosauri e parente di uccelli e coccodrilli, era grande come un’iguana e si nutriva di insetti e piccoli vertebrati. La sua scoperta getta luce sull’evoluzione della fauna dopo la “Grande Moria” e sul preistorico ecosistema antartico.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Field Museum
Credit: Field Museum

Il raro fossile di un rettile preistorico simile a un'iguana e “cugino” dei dinosauri è stato trovato in Antartide, dove viveva circa 250 milioni di anni fa. All'epoca, infatti, l'inospitale continente ghiacciato era un mondo rigoglioso e ricco di biodiversità. Soprannominato “re antartico”, l'antico arcosauro – parente anche degli attuali coccodrilli e uccelli – è stato scoperto da un team di ricerca internazionale guidato dallo scienziato del Field Museum di Chicago Brandon P. Peecook, che ha collaborato con i colleghi Roger Smith dell'Università del Witwatersrand (Sud Africa) e Christian Sidor dell'Università di Washington.

Mondo perduto. I resti del rettile sono stati rinvenuti durante una spedizione sul “Graphite Peak” della Formazione di Fremouw, sita nel cuore delle Montagne Transantartiche centrali. Sin dagli anni '60 gli scienziati vi trovano reperti paleontologici di grande interesse scientifico, poiché gettano luce su un mondo preistorico unico, molto diverso dall'attuale Antartide. Il piccolo rettile è stato scientificamente chiamato Antarctanax shackletoni, dove il primo termine significa “re antartico”, mentre il secondo è un chiaro omaggio al celebre esploratore britannico Ernest Henry Shackleton, che condusse pionieristiche spedizioni al Polo Sud all'inizio del XX secolo.

Reperto prezioso. Benché sia stato trovato soltanto uno scheletro parzialmente completo, composto da alcune vertebre, un omero e due piedi, Peacook e colleghi sono riusciti a ricostruire l'aspetto generale del rettile; era grande come un'iguana e molto probabilmente si nutriva di insetti e altri piccoli animali come anfibi e i precursori dei mammiferi, anch'essi derivati dai rettili. Il “re dell'Antartide” era curiosamente diverso dagli altri rettili preistorici trovati in Sud Africa, che all'epoca era strettamente connesso al continente antartico. Questa unicità la si deve al periodo in cui visse, a soli 2 milioni di anni dell'estinzione di massa più devastante conosciuta come “Grande Moria”, quella a cavallo tra Permiano e Triassico che decretò la scomparsa del 90 percento delle specie marine e del 70 percento di quelle terrestri.

Rinascita della vita. La fauna, sterminata da una combinazione di catastrofiche eruzioni vulcaniche e cambiamenti climatici, in un tempo relativamente breve iniziò a ripopolare la Terra, e gli arcosauri di cui faceva parte l'Antarctanax shackletoni si diffusero in tutto il mondo, quando in precedenza erano confinati solo all'equatore. Questa fu la base del processo evolutivo che portò alla nascita e alla diffusione dei dinosauri, che dominarono la Terra fino a 66 milioni di anni fa, quando alla fine del Cretaceo l'asteroide Chicxulub li spazzò via con onde di tsunami gigantesche (la prima fu alta 1,5 chilometri), incendi e altre devastazioni su scala globale. Il rettile simile a un'iguana fu uno dei protagonisti di questa rinascita, e studiarlo può far scoprire agli scienziati tasselli fondamentali della biologia evolutiva. I dettagli su “re dell'Antartide” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Journal of Vertebrate Paleontology.

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