Raro e prezioso tesoro risalente alle Crociate emerso dall’antica città di Cesarea
Un tesoro composto da 24 preziosissime monete d'oro e un orecchino dello stesso materiale è stato trovato in un sito archeologico del Parco Nazionale di Cesarea, antichissima città del regno di Giudea. I reperti, individuati all'interno di un piccolo vaso nascosto tra due pietre di un muro, risalgono alla fine dell'XI secolo, un periodo che collima con la sanguinosa conquista della città durante le crociate. Secondo l'Israel Antiquities Authority (IAA) che ha annunciato la scoperta, i proprietari del tesoro molto probabilmente furono massacrati o schiavizzati dall'esercito di re Baldovino I, secondo sovrano e primo re del regno crociato di Gerusalemme, che governò dal 1100 fino alla sua morte nel 1118.
Come ha sottolineato l'archeologo dell'IAA Robert Kool, 18 delle 24 monete sono dinari Fatimidi, che a Caesarea venivano utilizzati da tempo come valuta locale. Le altre sono sono invece rarissime monete imperiali bizantine, coniate durante il regno dell'imperatore Michele VII Ducas morto ad Efeso attorno al 1090. Curiosamente, l'imperatore bizantino è storicamente noto per il deprezzamento della nomisma (moneta d'oro bizantina) durante il suo regno. Poiché queste monete non circolavano normalmente a Caesarea, è possibile che vi fossero importanti scambi commerciali tra questa città e Costantinopoli.
Tenendo presente che il valore di una singola moneta d'oro era pari allo stipendio annuale di un agricoltore dell'epoca, è indubbio che i proprietari del tesoro fossero molto ricchi. Probabilmente si trattava di commercianti molto noti della città. La loro ricchezza non li avrebbe tuttavia salvati dalla furia dei crociati, che a Caesarea compirono un vero e proprio massacro. Nel caso in cui fossero sopravvissuti, infatti, non avrebbero abbandonato le monete e l'orecchino d'oro in un sicuro nascondiglio, portato alla luce a 900 anni di distanza. Nei giorni scorsi l'Israel Antiquities Authority ha annunciato la scoperta di un altro reperto dall'enorme valore archeologico; una maschera di pietra finemente modellata risalente a ben 9mila anni fa, nel cuore del Neolitico.