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Rarissimo avvistamento di una balenottera minore nel porto di Anzio, “svuotato” dal coronavirus

Una piccola balenottera minore è stata osservata nel porto di Anzio, mentre nuotava nei pressi delle imbarcazioni. Si tratta di un avvistamento straordinario, dato che la specie è occasionale nel Mediterraneo. Probabilmente il cetaceo misticete si è avvicinato alla costa per via dell’assenza di traffico marittimo, a causa dell’emergenza coronavirus. Abbiamo chiesto un parere sull’avvistamento alla dottoressa Maddalena Jahoda, biologa marina specializzata in cetacei del Tethys Research Institute e scrittrice.
A cura di Andrea Centini
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La balenottera minore avvistata nel porto di Anzio. Credit: Novella Cappelletti/Creature del Mare - Facebook
La balenottera minore avvistata nel porto di Anzio. Credit: Novella Cappelletti/Creature del Mare – Facebook

Nel porto di Anzio, un comune di 50mila anime sul litorale laziale, è stato avvistato e filmato uno splendido esemplare di balenottera minore (Balaenoptera acutorostrata). Si tratta di un avvistamento davvero straordinario, dato che la specie in questione non è annoverata tra quelle normalmente presenti nelle acque del Mediterraneo. Il piccolo cetaceo, probabilmente un subadulto, potrebbe essersi avvicinato così tanto alla costa per via del ridotto traffico in mare a causa dell'emergenza coronavirus. Del resto in questo periodo sono sempre più numerose le segnalazioni di mammiferi marini che stanno “conquistando” porti e spazi lungo i litorali, come i tursiopi osservati a Trieste o il capodoglio a sud di Vallecrosia, nei pressi di Sanremo, dove si trova un canyon sottomarino.

In alcuni di questi casi è possibile che le persone, costrette a stare più spesso a casa, stiano notando dalla finestra animali che non erano abituate a osservare, ma la balenottera minore di Anzio è un avvistamento davvero speciale, come confermatoci dalla dottoressa Maddalena Jahoda, biologa marina specializzata in cetacei del Tethys Research Institute e scrittrice. “È un avvistamento molto particolare. Non solo perché di recente sembra che i cetacei entrino spesso nei porti, ma anche perché questa è una specie che in Mediterraneo è del tutto occasionale. Questo vuol dire che non c'è una popolazione che si riproduca e frequenti regolarmente le nostre acque”, ha sottolineato l'esperta.

Il filmato della balenottera minore è stato catturato da una finestra dalla signora Novella Cappelletti, come indicato sulla pagina Facebook “Creature del Mare” che lo ha condiviso. Nelle immagini si può osservare la sagoma scura del cetaceo mentre emerge poco distante da alcune imbarcazioni ormeggiate. Chi ha avuto la fortuna di avvistarla l'ha scambiata per un delfino a causa delle piccole dimensioni, ma si tratta di una cetaceo misticete (con fanoni) a tutti gli effetti, e non di un odontocete (con denti) come i tursiopi e le stenelle striate. "È difficile capire le dimensioni di questa balenottera, sembra piuttosto piccola", spiega la dottoressa Jahoda. "Potrebbe essere un giovane, gli adulti misurano sui 6 m fino a 9 al massimo. Questa specie è la più piccola di tutte le balenottere. La si riconosce abbastanza facilmente dalla banda bianca sulle pinne pettorali e dal rostro appuntito", ha aggiunto la cetologa del Tethys.

Come indicato, si tratta di un incontro davvero insolito nei nostri mari, ma non del primo in assoluto. Gli esperti dell'Associazione Menkab, un'organizzazione impegnata nella ricerca e nell'educazione ambientale marine, commentando il video hanno affermato di averne avvistata una nell'ottobre 2017, poco fuori dal porto di Savona. Nel Mar Mediterraneo possono essere osservate occasionalmente anche le orche (come quelle recentemente avvistate a Genova), le megattere e le pseudorche, mentre le otto specie abitualmente presenti sono le balenottere comuni, i capodogli, i tursiopi, i grampi, le stenelle striate, gli zifi, i globicefali e i delfini comuni. Le balenottere minori, conosciute in inglese come "minke whale", sono tra i cetacei che ancora oggi vengono cacciati: la stagione 2020 per le baleniere norvegesi è iniziata lo scorso primo aprile, e i cacciatori contano di arpionarne e ucciderne poco meno di 1.300 esemplari. L'anacronistica pratica è osteggiata da quasi tutta la comunità internazionale.

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