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Questo marsupiale è il primo animale dichiarato estinto in natura e poi salvato in Australia

Dopo 30 anni di lavoro e investimenti, il marsupiale chiamato bandicoot fasciato orientale da estinto in natura è stato riclassificato come in pericolo di estinzione. È la prima volta che un animale torna a questo status in Australia. Circa 30 anni fa ne rimasero soltanto 150 esemplari a causa di gatti, volpi e distruzione dell’habitat.
A cura di Andrea Centini
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Per la prima volta nella storia dell'Australia una specie dichiarata “estinta in naturaè stata riclassificata come “in pericolo di estinzione”. Protagonista di questo pionieristico traguardo il bandicoot fasciato orientale (Perameles gunnii), un piccolo marsupiale che è stato portato sull'orlo dell'estinzione alcuni decenni addietro. Un tempo diffuse nelle pianure dello Stato di Victoria e in alcune aree dell'Australia Meridionale e della Tasmania, le popolazioni di questo simpatico animale dalle dimensioni di un coniglio sono state infatti letteralmente sterminate da predatori invasivi come le volpi rosse e i gatti, ma ha dato il suo contributo significativo anche la distruzione dell'habitat naturale. Nel 1989 ne rimasero appena 150 esemplari, con un'ultima popolazione superstite nei pressi di Hamilton.

Gli esperti sapevano che se non si fosse corso immediatamente ai ripari il bandicoot fasciato orientale sarebbe scomparso per sempre dalla terra dei canguri. Così, grazie a un investimento di svariati milioni di dollari, furono realizzate aree recintate e protette in alcuni specifici siti di reintroduzione, “bonificate” dalla presenza dei predatori. Fra esse il Woodlands Historic Park e l'Hamilton Community Parklands. Nel progetto furono coinvolti anche due sedi dello “Zoos Victoria's Guardian Dogs”, con l'obiettivo di far incrociare gli animali in cattività – anche con il loro parente più vicino, il bandicoot fasciato orientale della Tasmania – per ottenere una buona varietà genetica in vista della futura reintroduzione in natura. Nel corso degli anni il lavoro del solo zoo di Victoria ha permesso di ottenere ben 1.200 piccoli marsupiali, che sono stati trasferiti in tre isole prive di volpi (Phillip, Churchill e French).

Dopo 30 anni di sforzi, ora la popolazione in natura conta 1.500 esemplari di bandicoot fasciato orientale e, sebbene la specie sia ancora seriamente minacciata, il loro numero ha permesso di depennarli dalla lista degli animali estinti in natura. Come indicato, è la prima volta che ciò avviene in Australia, uno dei Paesi più colpiti dalla proliferazione di predatori alloctoni. I gatti, che hanno contribuito al crollo dei piccoli marsupiali, sono considerati uno dei pericoli principali; basti pensare che secondo lo studio “We need to worry about Bella and Charlie: the impacts of pet cats on Australian wildlife” dell'Università Nazionale Australiana (ANU) è stato dimostrato che ogni anno i gatti in Australia uccidono circa 230 milioni di animali, tra uccelli, rettili e mammiferi australiani nativi, diversi dei quali in pericolo di estinzione. Nel documento “Tackling Feral Cats and Their Impacts – Frequently asked questions” del governo australiano è indicato che da quando i gatti sono stati introdotti hanno determinato l'estinzione di almeno 20 specie di mammiferi nativi, mentre oggi ne minacciano oltre 120. Anche le volpi rosse rappresentano una gravissima minaccia; non a caso sono stati messi a punto estesi piani di eradicazione negli ultimi anni.

Fortunatamente grazie al lavoro di esperti e volontari è stata scongiurata la scomparsa del bandicoot fasciato orientale, almeno per il momento. “Siamo entusiasti di annunciare il cambiamento dello stato di conservazione del bandicoot fasciato orientale da estinto in natura a in via di estinzione: è un'incredibile prima volta per l'Australia”, ha dichiarato in un comunicato stampa Lily D'Ambrosio, Ministra per l'Energia, l'Ambiente e il Cambiamento Climatico . “Questo successo è dovuto agli sforzi di ogni membro della squadra di recupero. I volontari della comunità hanno svolto un ruolo importante in molti dei siti di reintroduzione, aiutando a controllare le recinzioni, contare i bandicoot e rimuovere erbacce e parassiti. È meraviglioso vedere così tante agenzie e organizzazioni lavorare insieme per raggiungere questo fantastico risultato per il bandicoot fasciato orientale”, ha concluso la ministra.

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