Se ve lo state ancora chiedendo: no, non è normale che per due o tre volte nel giro di poche settimane la grandine distrugga vetri, tetti e macchine. A luglio. Così come non è normale che la Sardegna bruci, che in Canada si registrino temperature da Sud Italia e che in Cina le alluvioni arrivino a riempire d'acqua le metropolitane. Tutti elementi che, purtroppo o per fortuna, sono lontani da noi. Per fortuna perché non ci colpiscono, purtroppo perché chi ancora non si è reso conto che i cambiamenti climatici sono sempre più frequenti può ignorarli. Poi, però, una pioggia di chicchi da 4 centimetri gli sfonda l'auto. A quel punto è difficile ignorare i cambiamenti climatici. Ma c'è un problema: quando arrivano così vicini a noi, forse è troppo tardi.
Lo spiegava recentemente anche uno studio pubblicato su Nature Reviews Earth & Environment: la grandine diventerà sempre più grave in molte regioni del mondo, soprattutto in Australia ed Europa. Da noi, spiega lo studio, le tempeste di grandine diventeranno sempre più impattanti proprio a causa dei cambiamenti climatici. "Sappiamo che i cambiamenti climatici comportano una maggiore presenza di umidità nell'atmosfera, elemento che provoca una maggiore instabilità dell'atmosfera" spiegano i ricercatori. "Ci aspettiamo più temporali a causa di questa instabilità".
A causa della maggiore temperatura dell'atmosfera, il punto di fusione sarà più alto e quindi i chicchi di grandine avranno più tempo per sciogliersi, elemento che comporta una minore frequenza del fenomeno della grandine. Quando cadrà, però, proprio a causa dell'instabilità dell'atmosfera i chicchi saranno sempre più grandi. "Quando la grandine sopravvive a questa fusione maggiore, sarà più grande e grave nel momento in cui impatta con la superficie" continuano i ricercatori. D'altronde lo abbiamo visto proprio qua in Italia, più volte, nel corso delle ultime settimane.
Lo studio parla del futuro, ma chiaramente qualcosa si è già mosso. Se gli incendi che ogni anno diventano sempre più grandi e aggressivi non avessero già sottolineato la gravità della situazione, proprio quest'anno stiamo assistendo a una moltitudine di eventi climatici che hanno un solo responsabile: l'uomo. Stiamo registrando eventi catastrofici ovunque, dal Polo Sud alla Cina, dal Canada alla Sardegna. E pian piano queste anomalie climatiche stanno raggiungendo anche noi nelle nostre città. Lo fanno sotto forma di enormi chicchi che all'improvviso ci sfondano il parabrezza dell'auto. Più volte durante l'estate: quest'anno abbiamo registrato 11 tempeste di ghiaccio al giorno dall’inizio del periodo estivo, triplicate rispetto all'anno scorso. E a finire nel mirino di questi bombardamenti di ghiaccio non sono solamente le nostre auto, ma anche la produzione agricola. È l'equivalente della natura che bussa alla nostra porta per dirci che questa è la nostra ultima occasione. E che a breve non saranno solo le nostre macchine a subire gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici.