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Quando cade l’equinozio d’autunno 2021: perchè la stagione autunnale inizia il 22 settembre

Quest’anno l’equinozio d’autunno cade alle 21:21 del 22 settembre, e non il 21. Domani dovremo dire arrivederci all’estate e dare il benvenuto all’autunno. Il giorno dell’equinozio d’autunno, infatti, sancisce il passaggio astronomico, nell’emisfero boreale, dalla stagione estiva a quella autunnale, mentre nell’emisfero australe si passa dall’inverno all’estate. Ecco tutto quello che c’è da sapere, perché cade il 22 e non il 21 settembre e il suo significato.
A cura di Andrea Centini
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Alle 21:21 di mercoledì 22 settembre si verificherà l'equinozio d'autunno, il momento esatto che nell'emisfero boreale sancisce il passaggio astronomico dall'estate alla stagione autunnale. L'evento cade nella terza decade del mese di settembre, contemporaneamente all'equinozio di primavera nell'emisfero australe (meridionale), che a sua volta determina il passaggio dall'inverno alla stagione primaverile. Il motivo per cui l'equinozio d'autunno nel 2021 cade il 22 e non il 21 (raro, come il 24) è legato al fatto che la durata del moto di rivoluzione della Terra – ovvero un giro completo attorno al Sole – differisce di alcune ore rispetto alla durata del calendario gregoriano che utilizziamo. Tale differenza, nonostante le convenzioni prese per "pareggiare" le fluttuazioni, determinano che l'equinozio d'autunno si verifichi normalmente il 22 o il 23 settembre, più raramente il 21 o il 24. Quest'anno l'equinozio d'autunno è preceduto dalla Luna Piena del Raccolto, che si è verificata nella notte tra il 20 e il 21 settembre.

Perché l’equinozio d’autunno cade il 22 settembre 2021

Nel 2021 l'equinozio d'autunno cade il 22 settembre, così come avvenuto nel 2020, nel 2016 e nel 2017. Nel 2022 e nel 2023 cadrà invece il 23 settembre, mentre nel 2024 si tornerà al 22. Com'è possibile? Come indicato, ciò dipende dal tempo che la Terra impiega per completare un giro completo intorno al Sole e alla differenza col calendario gregoriano. La Terra completa un giro dell'orbita attorno al Sole esattamente in 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 49 secondi, mentre la durata dell'anno dura tipicamente 365 giorni. Questo scarto di circa 6 ore viene recuperato con l'anno bisestile (anno di 366 giorni) aggiungendo un giorno a febbraio ogni quattro anni; ciò nonostante tale fluttuazione determina comunque lo spostamento del giorno dell'equinozio, che può verificarsi tipicamente il 22 o il 23 settembre. Quello dell'equinozio d'autunno “in ritardo” perché non si verifica il 21 è un vero e proprio mito da sfatare. Basti pensare che, come indicato dall'autorevole portale timeanddate, l'ultimo equinozio d'autunno il 21 settembre è accaduto millenni fa, mentre in questo secolo lo avremo per ben due volte: nel 2092 e nel 2096. Ma l'evento può verificarsi anche il 24 settembre: l'ultima volta è stato nel 1931, mentre il prossimo si verificherà nel lontano 2303.

Qual è il significato astronomico dell’equinozio d’autunno

L'equinozio d'autunno rappresenta il passaggio astronomico tra l'estate e l'autunno e non coincide con quello meteorologico, col quale è sfalsato di un paio di settimane sul calendario. Esso infatti rappresenta un evento effimero, definito dalla posizione della Terra e del Sole in uno specifico momento nel tempo. Non si tratta infatti di un intero giorno, bensì di un vero e proprio istante, quello in cui il Sole raggiunge lo zenit all'equatore (con perfetta verticalità) e i raggi solari arrivano perpendicolarmente sulla Terra; non a caso il termine equinozio deriva dal termine latino “aequinoctium” che sta a significare proprio notte uguale al giorno. Nel giorno dell'equinozio (autunno a nord e primavera al sud) l'emisfero boreale e australe riceveranno la stessa quantità di luce, pertanto la durata del e della notte saranno approssimativamente uguali su tutta la Terra. Notte e dì avranno comunque delle leggere differenze dovute all'influenza dell'atmosfera sui raggi solari. Nel giorno dell'equinozio, il moto apparente del Sole sulla volta celeste determina che il centro della stella sia per 12 ore oltre l'orizzonte e a mezzogiorno si trovi allo zenit, perfettamente perpendicolare all'equatore. L'evento si verifica due volte all'anno come conseguenza dell'inclinazione dell'asse terrestre (di 23,27° sull'eclittica, il piano sul quale giace l'orbita del nostro pianeta) e del moto di rivoluzione del pianeta attorno al Sole.

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