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Pleiadi, Giove e Leonidi: i protagonisti dei cieli di novembre

Lo sciame meteorico di metà novembre non sarà il solo dei cieli autunnali mentre tra i Pianeti si farà notare più di tutti il Gigante. Ma il più affascinante spettacolo sarà dato dall’ammasso stellare.
A cura di Nadia Vitali
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Il cielo di novembre regalerà uno spettacolo notevole soprattutto a chi avrà la fortuna di trovarsi dall'altro lato dell’equatore: al sorgere del giorno 14, infatti, nell'area meridionale del Pacifico sarà possibile assistere all'eclissi totale del Sole. Il cono d’ombra originato dall'allineamento di Terra, Luna e Sole oscurerà l’Australia e la Nuova Zelanda, dando vita ad un fenomeno che, da sempre, affascina e coinvolge profondamente gli esseri umani. Per tutti quelli che, viceversa, resteranno da questo lato del globo, resta pur sempre aperta la possibilità di ammirare via internet il fenomeno come già accaduto con l’eclissi anulare dello scorso maggio.

Tauridi e Leonidi, le "stelle cadenti" di novembre – Effetti speciali di portata notevolmente minore per l'emisfero boreale, invece: i due sciami meteorici caratterizzanti i cieli del mese di novembre, infatti, meriteranno certamente un'alzata di occhi al cielo per la loro bellezza, sebbene potrebbero non presentarsi proprio al massimo dello splendore. Dal 5 al 12 di novembre sarà possibile (con molta fortuna) osservare le Tauridi, generate dalla cometa periodica di Encke: non particolarmente numerose (si va dalle cinque alle dieci per ora), le Tauridi sono in compenso caratterizzate da una luce molto calda e dalla lentezza singolare con cui salutano i cieli. Dopo sarà il turno delle più celebri Leonidi, il cui massimo è atteso per le notti comprese tra il 16 e il 19 novembre, quando si verificherà il picco di queste "stelle cadenti" generate dalla cometa Tempel-Tuttle il cui radiante si trova nella Costellazione che dà loro il nome: le previsioni degli esperti, tuttavia, sottolineano che il fenomeno si presenterà di debole intensità, contrariamente a quanto normalmente accade. Questo perché la cometa Tempel-Tuttle, di cui le Leonidi sono la scia formata da particelle solide e gas, ha un periodo orbitale di 33 anni e l’ultima volta che è transitata per il perielio è stato il 1998.

Il Signore dei Pianeti e le Sette Sorelle – Novembre non sarà un buon mese per avere l'occasione di ammirare Pianeti ad occhio nudo con Mercurio e Marte inosservabili o poco visibili. Venere sull'orizzonte ad Est sarà in congiunzione ravvicinata con Saturno all'alba del 27 ma, in assoluto, a dominare i cieli sarà Giove riconoscibile in tutta la sua luminosità nei cieli serali, in direzione del Toro: situato proprio nella medesima Costellazione, l'ammasso aperto delle Pleiadi caratterizzerà il cielo dell'autunno e anche dell'inverno. In alto verso Oriente, in assenza di inquinamento luminoso, è possibile contare già dalla prima serata fino a sei/otto stelle dell'ammasso ad occhio nudo ma, come spiegato dal sito dell'INAF, con l'ausilio di un buon binocolo si può arrivare ad individuarne anche diverse decine. Se, dunque, gli sciami meteorici del mese di novembre o di ottobre non dovessero aver offerto uno spettacolo degno di nota, c'è da confidare sulle "sette sorelle" la cui brillantezza stupiva già gli uomini dell'antichità che ad esse dedicarono diverse leggende.

Le Pleiadi – Una delle varianti del mito narra che le sette fanciulle figlie di Pleione ed Atlante vennero inseguite per cinque anni dal gigantesco cacciatore Orione, innamorato di loro: impietosito, Zeus trasformò le giovani in colombe rendendo eterna, successivamente, la loro immagine nelle Stelle. All'audace e presuntuoso Orione toccò una sorte simile: dopo aver tentato di violentare Artemide, venne ucciso da uno scorpione inviato contro di lui dalla Dea vergine il quale punse il suo tallone. Come ringraziamento divino, lo scorpione venne trasformato nella Costellazione che porta il suo nome, analogamente al cacciatore: per tale ragione, lo Scorpione ed Orione sono disposti in maniera opposta nei cieli, con Orione che fugge eternamente terrorizzato dalla creatura che lo uccise con il suo veleno.

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