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Covid 19

Perché la cattiva salute orale può aumentare il rischio di Covid grave

I pazienti Covid con malattie gengivali hanno un rischio superiore di malattia grave, terapia intensiva e morte. Due esperte di salute orale spiegano il perché.
A cura di Andrea Centini
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A quasi due anni dallo scoppio della pandemia di COVID-19 ci sono ancora molti lati oscuri da comprendere sull'infezione da coronavirus SARS-CoV-2, tuttavia gli scienziati continuano ad accrescere le proprie conoscenze giorno dopo giorno. Ad esempio è ormai ampiamente dimostrato che l'età avanzata, l'obesità, le patologie cardiovascolari e altre condizioni sottostanti (comorbilità) aumentano in modo significativo i rischi di sviluppare la forma grave – e potenzialmente fatale – della patologia infettiva. Diversi studi hanno trovato anche associazioni poco intuitive e apparentemente sconvolgenti, come con la cattiva salute orale.

Lo studio “The impact of oral health status on COVID-19 severity, recovery period and C-reactive protein values” pubblicato sul British Dental Journal, ad esempio, ha determinato che chi ha una cattiva igiene orale in caso di contagio ha un rischio maggiore di sperimentare sintomi gravi dell'infezione. La ricerca “Association between periodontitis and severity of COVID-19 infection: A case-control study” pubblicata sul Journal of Clinical Periodontology ha invece rivelato che i pazienti COVID affetti da malattie gengivali hanno una probabilità 3,5 volte superiore di essere ricoverati in un reparto di terapia intensiva rispetto a chi non ne soffre, oltre a una probabilità 4,5 volte maggiore di dover essere sottoposti alla ventilazione meccanica. Ancor più sconvolgente, i pazienti con malattie gengivali infettati dal patogeno pandemico hanno nove volte in più le probabilità di morire rispetto a chi non le ha, secondo la stessa indagine.

Com'è possibile una correlazione tanto grave? E che c'entra una malattia provocata da un virus respiratorio con la cattiva salute orale? A dare una risposta a queste domande ci hanno pensato le due professoresse Sim K. Singhrao e Alice Harding, rispettivamente ricercatrice senior e specialista in cure dentistiche della Scuola di Ondotoiatria presso l'Università del Lancashire Centrale (Regno Unito), che hanno scritto un lungo e approfondito articolo su The Conversation. Innanzitutto, spiegano le due esperte, la cattiva salute orale è stata associata al peggioramento di molte altre malattie, soprattutto quando essa si protrae a lungo. Il rischio principale è la disbiosi, una condizione che rende i batteri pacifici presenti nel nostro cavo orale in agenti patogeni aggressivi. Se i batteri diventano “cattivi” possono iniziare ad aggredire i tessuti orali e penetrare nel flusso sanguigno, andandosi ad annidare in altri organi e determinando infiammazione, che a sua volta catalizza il rischio di patologie croniche. Come specificato da Singhrao e Harding, la circolazione di questi batteri può minare la salute del cuore, far alzare la pressione arteriosa, peggiorare il diabete, favorire i parti prematuri, l'artrite, le malattie respiratorie, la neurodegenerazione e molto altro ancora. Ecco perché è fondamentale curare l'igiene orale e fare controlli regolari dal dentista.

Le due scienziate spiegano che i pazienti con COVID grave presentano livelli elevati di uno specifico marker infiammatorio chiamato CRP; alcuni sviluppano anche la famigerata “tempesta di citochine”, una risposta spropositata del sistema immunitario che può essere ben più grave della COVID-19 stessa, determinando deposito di liquido nei polmoni, innescando la sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) e/o insufficienza multiorgano. Sono tutte condizioni potenzialmente fatali. Lo studio pubblicato sul British Dental Journal evidenzia che anche le persone con cattiva igiene orale possono avere livelli superiori di CRP e citochine, pertanto si ritiene che anche le malattie gengivali possano attivare una risposta infiammatoria analoga a quella scatenata dal patogeno pandemico, anche se in misura minore. Se questa condizione di base è già presente a causa di una malattia gengivale che porta i batteri nel flusso sanguigno, non è inverosimile pensare che un'infezione combinata col coronavirus SARS-CoV-2 possa letteralmente mandare in tilt il sistema immunitario, innescando una malattia più severa. Al momento, tuttavia, si tratta solo di supposizioni, dato che l'interazione tra cattiva igiene orale e Covid è ancora sotto la lente di ingrandimento degli esperti.

C'è un altro fattore da tenere in considerazione, specificano le due esperte, ovvero quello delle superinfezioni. Nella COVID e in altre patologie virali – come una severa influenza – la potenziale combinazione con infezioni di origine batterica è un problema noto. I batteri possono infatti profittare del nostro organismo debilitato dai virus per attaccarci. Lo studio “Co-infections: potentially lethal and unexplored in COVID-19” pubblicato sull'autorevole rivista scientifica The Lancet ha rilevato che fino al 50 percento dei pazienti Covid che hanno perso la vita aveva una coinfezione batterica. Con una igiene orale scarsa si è più esposti all'aggressione dei batteri aggressivi che vivono nella bocca che possono raggiungere più facilmente i polmoni. Inoltre i batteri possono alterare le cellule del cavo orale che ci proteggono da altre aggressioni virali e batteriche. Tutto questo può aumentare sia il rischio di contagiarsi col coronavirus SARS-CoV-2 che di sviluppare la forma grave dell'infezione se infettati. Per questo le esperte raccomandano di lavarsi sempre i denti due volte al giorno (per due minuti alla volta) con un dentifricio al fluoro e di fare visite regolari dal dentista.

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