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Perché alcuni bambini vengono colpiti dalla grave sindrome infiammatoria post Covid

I pazienti in età pediatrica che manifestano la condizione infiammatoria chiamata MIS-C hanno mostrato differenze nella risposta immunitaria al coronavirus. Lo indicano i risultati di uno studio pubblicato su Science Immunology che fa luce sulla patologia.
A cura di Valeria Aiello
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Un nuovo studio sui bambini colpiti dalla sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C), una condizione rara ma grave che può manifestarsi come conseguenza pediatrica dell’infezione da coronavirus, fa luce su una patologia le cui caratteristiche non sono ancora state completamente chiarite.

La sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C)

Simile alla sindrome di Kawasaki, con cui è stata confusa nei primi mesi della pandemia, si distingue per una serie di segni clinici che suggeriscono l’interessamento multisistemico grave e, indicano i nuovi risultati pubblicati sulla rivista scientifica Science Immunology, per una distinta risposta immunitaria. “Rispetto ai pazienti pediatrici con Covid-19 che non sviluppano MIS-C, i bambini che mostrano questa condizione presentano un diverso profilo di attivazione dei linfociti e di risposta delle cellule B” indicano gli studiosi.

Una delle differenze più evidenti è riferita alla maggiore attivazione di alcune cellule T CD8+ (CX3CR1+ CD8+) , un sottogruppo di linfociti T che eliminano le cellule infettate dal virus. “L'identificazione di una maggiore attivazione delle cellule T CX3CR1 + CD8 + in MIS-C potrebbe avere rilevanza per la patologia vascolare osservata in questi pazienti” suggeriscono gli studiosi che hanno analizzato le risposte immunitarie di 30 pazienti pediatrici con Covid-19 ricoverati Children's Hospital di Philadelphia da aprile a giugno 2020, di cui 14 con diagnosi di MIS-C.

I dati delle misurazioni cliniche sono stati inoltre confrontati con quelli di adulti con Covid-19, adulti che hanno superato l’infezione e adulti sani. L’analisi ha rivelato che i pazienti pediatrici con MIS-C avevano un profilo immunitario in parte simile agli adulti con forme gravi di Covid, sebbene la risposta immunitaria fosse contraddistinta dalla maggiore attivazione di cellule T CD8 +, una caratteristica che non è stata osservata né negli adulti né nei pazienti pediatrici senza MIS-C.

Gli studiosi hanno anche evidenziato che l’attivazione immunitaria complessiva nei pazienti MIS-C è diminuita nel tempo, parallelamente al miglioramento clinico, rispetto ai pazienti non MIS-C che hanno sviluppato distress respiratorio acuto (ARDS), un’altra grave complicanza di Covid-19 contraddistinta da attivazione immunitaria sostenuta. “Pertanto – concludono gli studiosi – le patologie associate all’infezione da coronavirus non MIS-C rispetto a MIS-C sono caratterizzate da firme immunitarie divergenti, temporalmente distinte l’una dall’altra, e implicano il diverso coinvolgimento di cellule T CD8+ nella presentazione clinica e nell’evoluzione di MIS-C”.

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