Palau, vietate le creme solari: inquinano l’ambiente e distruggono la barriera corallina
A partire dal 2020 nella Repubblica di Palau non sarà più possibile utilizzare le tradizionali creme solari, considerate estremamente dannose per l'ambiente marino e in particolar modo per i coralli. La legge, chiamata “Responsible Tourism Education Act of 2018”, è stata firmata lo scorso 25 ottobre dal presidente del piccolo stato insulare, Tommy E. Remengesau, e prevede multe fino a mille dollari per i negozianti trasgressori. Per turisti e cittadini è invece previsto il sequestro. Le creme solari che non potranno più essere vendute, importate e utilizzate sono quelle contenenti i seguenti composti chimici: ossibenzone (benzofenone-3); triclosano; parabene etilico; parabene butile; octinoxato; fenossietanolo; octocrilene; Canfora 4-metil-benzilidene; metilparabene e parabene benzilico.
Nel mirino delle autorità di Palau, uno stato insulare composto da circa 250 isole a est delle Filippine, c'è in particolar modo l'ossibenzone, una sostanza che alcuni studi scientifici – come quello dell'Università della Florida pubblicato nel 2015 su Archives of Environmental Contamination and Toxicology – hanno dimostrato essere molto dannosa per i coralli. La sostanza, oltre a uccidere i coralli adulti, provoca danni al loro DNA e altera lo sviluppo delle generazioni future, con un impatto catastrofico sulle colonie. Si ritiene che in mare ogni anno finiscano tra le 6mila e le 14mila tonnellate di creme solari, principalmente a causa di chi le mette per fare il bagno (non a caso le concentrazioni più alte si registrano sulle barriere coralline dove si fanno immersioni). È proprio per questa ragione che le creme solari sono state già bandite da altri paradisi del Pacifico; dal 1 gennaio del 2021 saranno illegali anche alle Hawaii.
Indagini condotte da ricercatori a Palau hanno trovato elevate concentrazioni di ossibenzone anche all'interno delle meduse, dell'acqua e dei sedimenti, per questo si è deciso di intervenire con il divieto assoluto. I composti chimici messi al bando sono altamente tossici per le barriere anche perché favoriscono il processo di sbiancamento dei coralli, che è alla base della drastica riduzione della Grande Barriera Corallina australiana. Il fenomeno è principalmente veicolato dal riscaldamento globale e dall'impatto delle fioriture algali legate agli inquinanti (sversamento delle acque reflue e dei terreni agricoli), ma è stato dimostrato anche il notevole impatto delle sostanze presenti nei filtri solari.
Naturalmente i visitatori di Palau potranno proteggersi con nuove creme solari ecologiche, prive delle sostanze incriminate. Esponendosi ai raggi ultravioletti senza la necessaria protezione, infatti, non solo si rischiano i fastidiosi eritemi, ma anche il cancro alla pelle.