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Occhi al cielo per le stelle cadenti della Cometa di Halley

Il prossimo 6 maggio, l’assenza della luce lunare consentirà di ammirare uno spettacolo doppiamente straordinario.
A cura di Nadia Vitali
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I primi giorni del mese di maggio sono perfetti per osservare lo sciame meteorico delle eta Aquaridi: quest'anno, però, l'opportunità è decisamente migliorata dalle condizioni del cielo.

Le eta Aquaridi e il novilunio

La sera del 6 maggio – quando generalmente si colloca il picco di frequenza di queste stelle cadenti – ci sarà il novilunio: la luce del nostro satellite, quindi, non interferirà con le osservazioni notturne. Gli esperti dell'UAI ricordano che, purtroppo, alle nostre latitudini non possiamo osservare uno spettacolo particolarmente ricco: il radiante, ossia il punto del cielo dal quale apparentemente sembrano originarsi le comete, permane purtroppo molto basso sull'orizzonte e, soprattutto per chi non abita in zone elevate, le possibilità di ammirare sono piuttosto ridotte. Nell'emisfero australe, invece, il radiante arriva quasi allo zenit e questo fa in modo che, da quelle parti, si possa assistere ad una pioggia di stelle cadenti quasi al pari di quella causata dalle Perseidi, le lacrime di San Lorenzo.

Val comunque la pena di tentare perché qualcosa vedremo senza dubbio. L'osservabilità nel nostro Paese sarà migliore nelle regioni meridionali e andrà diminuendo man mano che si sale verso nord; i giorni migliori per rivolgere gli occhi al cielo vanno dal 3 al 10 maggio con una notevole intensificazione tra il 5 e il 6.

I resti di Halley

Quel che rende particolarmente interessante lo sciame meteorico delle eta Aquaridi è la sua presunta origine che, secondo gli astronomi, andrebbe ricercata nella cometa di Halley. La più famosa (e bella) tra le comete periodiche che provengono dalla fascia di Kuiper, è una delle poche a farsi "seguire" da ben due sciami meteorici; ad ottobre, infatti, determina anche il passaggio delle Orionidi. Quelle che noi chiamiamo "stelle cadenti", infatti, non sono altro che il risultato del passaggio della Terra attraverso l'orbita di una Cometa, nella sua "coda" dei detriti. I piccoli frammenti incontrati, a contatto con l'atmosfera, bruciano generando le spettacolari scie luminose.

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