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San Lorenzo, le 4 cose che pochi sanno sulle Perseidi

Dal mito di Priapo all’incidente che, nel 1993, portò alla distruzione del satellite Olympus dell’Agenzia Spaziale europea.
A cura di R. Z.
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Che lo spettacolo abbia inizio. Dal 10 al 20 agosto milioni di italiani potranno ammirare le Perseidi, le stelle cadenti d'estate che tutti conosciamo anche con il nome di lacrime di San Lorenzo. Sarà una lunga settimana durante la quale, chi avrà pazienza, potrà esprimere i desideri più profondi. Le previsioni degli astronomi sostengono che lo sciamo sarà quest'anno più intenso che mai: si potranno vedere tra le 60 e le 100 meteore all’ora. Il picco avrà luogo nella notte tra il 12 e il 13 agosto, e il fenomeno sarà ancora più straordinario grazie alle particolari condizioni del ciclo lunare.

1) Le credenze nell'antica Roma .Tralasciando l'aspetto astronomico vero e proprio, molte sono le curiosità che accompagnano questo evento. Per cominciare va detto che in epoca romana le scie luminose venivano considerata di natura "diversa". All'epoca si riteneva che lo sciame fosse in realtà una pioggia di sperma che il dio Inuo-Priapo donava al mondo per fecondare i campi. La transizione a favore di San Lorenzo avvenne in un secondo momento, voluto dalla chiesa cattolica. In questo caso il nome non venne scelto a caso ma con criterio. Si ritiene infatti che la figura del santo venne scelta in quanto foneticamente assonante con quella di Larenta, controparte femminile di Priapo.

2) Origine del fenomeno astronomico. Lo sciame di meteore prende il nome dal radiante (il punto dal quale sembrano provenire tutte le scie) collocato all'interno della costellazione di Perseo. Frammenti e polveri vengono originati dalla cometa Swift-Tuttle. Quando la Terra durante il suo corso intorno al Sole, si trova a passare attraverso questa scia di detriti, in periodi ben specifici di ogni anno, le particelle entrano in contatto a grande velocità (quasi 60 chilometri al secondo) con la nostra atmosfera e prendono fuoco formando una scia luminosa visibile ad occhio nudo.

3) Quando osservare il cielo stellato. "Il momento migliore per osservarle è quello prima dell'alba – spiega Luciano Anselmo, ricercatore del laboratorio di dinamica del volo spaziale dell’Istituto di scienze e tecnologia dell'informazione del Cnr di Pisa -. Tuttavia, gli eventi più spettacolari sono concentrati intorno alla mezzanotte": ci sono meno stelle cadenti ma le scie luminose "sono più intense perché le traiettorie sono più radenti all'atmosfera terrestre".

4) Uno spettacolo per gli astronauti potenzialmente letale. Gli sciami meteorici vengono osservati con occhi diversi dagli astronauti come anche dalle agenzie spaziali di tutto il mondo. Se da un lato è infatti vero che per l'uomo sulla Terra non possono rappresentare un pericolo, i micro frammenti in caduta potrebbero danneggiare o distruggere però le tecnologie umane in orbita stazionaria. In questo caso possiamo dire non si tratti di una eventualità da "film di fantascienza". Proprio le Perseidi, infatti, sono le responsabili della perdita del satellite per comunicazioni Olympus, lanciato dall’Agenzia Spaziale Europea e distrutto da una delle meteore in questione il 12 agosto del 1993.

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