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Neve nera in Siberia, l’inquietante fenomeno preoccupa gli scienziati: cosa sta succedendo

Da alcuni giorni diverse città della Siberia sudoccidentale vengono investite da abbondanti nevicate nere, che hanno tinto di tenebra l’intero paesaggio. L’inquietante fenomeno è legato ai ricchi giacimenti carboniferi dell’area e alla lavorazione di industrie e miniere, che proiettano nel cielo grandi quantità di particelle di carbone. Preoccupazione per la salute di 2,6 milioni di persone.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Khodorkovsky Center/Twitter
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Una sinistra coltre di neve nera ha ricoperto diverse città russe nel distretto del Kemerovo Oblast (o Kuzbass), nella Siberia sudoccidentale. Il fenomeno, già manifestatosi in passato, negli ultimi giorni si è notevolmente intensificato, donando ad alcuni centri abitati – come quelli di Prokopyevsk e Kiselyovsk – un aspetto gotico e inquietante, ma soprattutto insalubre. La neve nera è infatti frutto del devastante inquinamento ambientale dell'area, dove si trova uno dei più grandi giacimenti carboniferi della Terra.

Cosa sta succedendo. A causa degli immensi depositi di carbone dislocati attorno al bacino di Kuznetsk, nel Kemerovo sono fioccate industrie e miniere che lavorano incessantemente il combustibile fossile. Benché si tratti di uno dei peggiori inquinanti del pianeta, esso è ancora oggi una fonte di energia estremamente diffusa per il basso costo, inoltre in quest'aspra regione della Siberia ha dato lavoro – e lo dà tuttora – a moltissime famiglie. Ma il prelievo “selvaggio” dei complessi industriali non fa altro che proiettare in atmosfera altissime concentrazioni di polveri nere, che si appiccicano ai fiocchi di neve e ricadono a terra oscurando case, alberi e automobili.

Non solo incidenti. Per gli eventi degli ultimi giorni è stato messo sotto accusa il sistema di filtraggio di una specifica industria, che a causa di un guasto non avrebbe permesso il blocco le pericolose particelle. Ma il fenomeno si è manifestato anche giorni prima dell'incidente, oltre che in passato, dunque le autorità non ricercano in un singolo evento l'abbondanza di neve nera di questi giorni. Medici e scienziati sono estremamente preoccupati per la salute della popolazione autoctona, costretta a respirare costantemente inquinanti altamente tossici e cancerogeni. Sono ben 2,6 milioni le persone esposte alla minaccia, e la neve nera rappresenta la cartina di tornasole di ciò che finisce nei loro polmoni. L'inquinamento e i cambiamenti climatici sono alla base di un altro evento che ha scosso la Russia negli ultimi giorni; oltre 50 orsi polari hanno invaso alcune città dell’arcipelago di Novaya Zemlya a causa dello scioglimento del ghiaccio artico, che impedisce loro di andare a caccia di foche. Per questo sono alla disperata ricerca di cibo tra i rifiuti urbani.

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