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Nettuno ha una nuova luna: Ippocampo scoperta grazie alle immagini di Hubble

Grazie ad avanzate tecniche di elaborazione immagini, ricercatori americani del SETI, della NASA e dell’Università di Berkley hanno individuato una nuova luna attorno a Nettuno, la quattordicesima del pianeta. È stata chiamata Ippocampo e ha un diametro di soli 34 chilometri. Per questo sfuggì all’occhio della sonda Voyager 2, che sorvolo il gigante ghiacciato nel 1989.
A cura di Andrea Centini
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Ippocampo. Credit: NASA, ESA and J. Olmsted (STScI)
Ippocampo. Credit: NASA, ESA and J. Olmsted (STScI)

Attorno a Nettuno, l'ottavo e ultimo pianeta del Sistema solare, è stata scoperta una piccolissima luna, la quattordicesima del gigante ghiacciato. È stata chiamata Ippocampo, come il mostro marino della mitologia greca metà cavallo e metà pesce. A scoprirla è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati dell'Istituto SETI (acronimo di Search for Extra-Terrestrial Intelligence), il gruppo di studio che va a ‘caccia' di alieni sondando la volta celeste. Gli studiosi coordinati dal dottor M. R. Showalter hanno collaborato col Dipartimento di Astronomia dell'Università della California di Berkley e dell'Ames Research Center della NASA.

Classificazione ufficiale. La presenza di Ippocampo in orbita attorno a Nettuno era stata ipotizzata già nel 2013, grazie alle osservazioni condotte a partire dal 2004 col celebre Telescopio Spaziale Hubble. All'epoca la luna fu registrata col nome in codice S/2004 N1. Nel 2016 è arrivata la conferma della sua esistenza, ma solo con lo studio appena pubblicato è stata descritta e classificata nel dettaglio. La luna ha un diametro di appena 34 chilometri, un “sassolino” rispetto ai duemila chilometri di Tritone, il più grande satellite naturale del pianeta. La sua orbita è strettamente associata a quella di Proteo, che con i suoi 400 chilometri è la più grande fra le lune interne di Nettuno. Si trova a circa 12mila chilometri di distanza dalla luna “compagna”, che orbita a 200mila chilometri dal pianeta.

Luna sfuggente. A causa delle ridotte dimensioni, Ippocampo sfuggì all'occhio della Voyager 2, che sorvolò Nettuno nel 1989. La sonda della NASA, che a dicembre dello scorso anno è entrata ufficialmente nello spazio interstellare, in quell'occasione intercettò le varie lune del pianeta, ma Ippocampo era troppo piccola e veloce per essere rilevata dai suoi strumenti. Sono state necessarie accurate tecniche di elaborazione immagini per farla emergere dagli scatti recenti di Hubble.

Nata da un disastro. Secondo gli autori dello studio, Ippocampo sarebbe originata dall'impatto di una cometa o di un altro corpo celeste con Proteo, che sulla sua superficie presenta un cratere (Pharos) compatibile con la teoria. In seguito a questa collisione non solo sarebbe nata la quattordicesima luna di Nettuno, ma anche alcuni dei deboli anelli del pianeta, sicuramente meno appariscenti di quelli di Saturno. I dettagli su Ippocampo sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature.

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