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Morbillo, in Italia è boom: nel 2017 +600% di contagiati rispetto al 2016. Quattro i decessi

L’immunità di gregge non garantita dalle poche vaccinazioni ha permesso il proliferare dell’infezione in Italia, che ha colpito tutte le fasce di età. In Europa il morbillo ha fatto registrare dati peggiori soltanto in Romania.
A cura di Andrea Centini
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Tra il 1° gennaio e il 31 dicembre dello scorso anno in Italia sono stati registrati 4.991 casi di morbillo, un numero decisamente elevato che ha superato di sei volte quello del 2016. In Europa siamo stati secondi solo alla Romania. Il drammatico dato, diffuso nell'ultimo bollettino rilasciato dal ministero della Salute, ha messo in evidenza quanto sia importante la vaccinazione per impedire il proliferare di contagi di una malattia sottovalutata e molto infettiva. Sebbene infatti nella maggioranza dei casi è sufficiente trascorrere qualche giorno di riposo a letto per riprendersi, nei soggetti sensibili, con altre patologie e/o sistema immunitario debilitato, possono emergere complicanze con conseguenze persino fatali.

Nel 2017 nel nostro Paese i decessi legati al morbillo sono stati quattro; tre bambini di 1, 6 e 9 anni e un uomo di 41. Come si legge nel bollettino, erano tutti non vaccinati e avevano altre patologie di base. Il decesso è stato determinato da insufficienza respiratoria. Sensibilmente più elevato il numero di morti registrato in Romania nello stesso arco di tempo: 23. A causa della malattia il 44,8 percento dei pazienti italiani è stato ricoverato e il 22 percento si è recato al Pronto Soccorso. Fra tutti gli ammalati, il 35,8 percento ha manifestato complicanze; le più comuni legate al Morbillivirus sono otiti, polmoniti, broncopolmoniti, diarrea, laringiti e laringotracheiti. Tra le più temute – e fortunatamente rare – vi sono l’encefalite/encefalomielite, ovvero l'infezione del cervello e del midollo spinale.

L'Italia è stata bacchettata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (un'agenzia dell'Unione Europea) non solo per il numero spropositato di contagi relativi al morbillo, ma anche per il rapporto non idilliaco con i vaccini di molti cittadini. A causa del numero non sufficiente di vaccinati (anche con la seconda dose) nel nostro Paese la cosiddetta “immunità di gregge” non è garantita per alcune malattie infettive, fra le quali rientra anche il morbillo. La speranza delle istituzioni italiane, con l'introduzione dei vaccini obbligatori, è che questi numeri possano essere ristabiliti. Per il morbillo, tuttavia, la vaccinazione resta raccomandata e non obbligatoria, dunque starà alla buona volontà dei cittadini colmare il gap con altre comunità.

[Credit: dhfulert]

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