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Mestruazioni in età precoce, rischio maggiore di infarto e ictus per le donne: ecco perché

Ricercatori australiani hanno dimostrato che le donne che sperimentano il menarca in età precoce hanno maggiori probabilità di sviluppare sindrome metabolica, patologie cardiovascolari e diabete in età adulta. L’associazione è dovuta all’indice di massa corporeo che in media sale per ogni anno anticipato delle mestruazioni.
A cura di Andrea Centini
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Credit: adamkontor
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Le donne che manifestano le prime mestruazioni in età precoce hanno maggiori probabilità di essere in sovrappeso e sviluppare malattie cardiache, ictus e diabete in età avanzata. Lo ha dimostrato un team di ricerca guidato da studiosi della Scuola di Medicina dell'Università dell'Australia Occidentale, che ha collaborato a stretto contatto con i colleghi del Royal Perth Hospital, del Telethon Kids Institute e del Dipartimento di ostetricia e ginecologia presso l'Università di Melbourne.

Gli scienziati, coordinati dal professor Chi Le-Ha, sono giunti a questa conclusione dopo aver analizzato statisticamente i dati di oltre 1.400 ragazze coinvolte nello studio Western Australian Pregnancy Cohort (Raine), uno dei più grandi al mondo che segue i partecipanti sin dalla giovanissima età. Delle ragazze coinvolte 846 avevano già sperimentato il menarca – la prima mestruazione – con un'età media calcolata in 12,7 anni.

Incrociando i dati raccolti è emerso che per ogni anno anticipato del menarca le ragazze avevano un indice di massa corporeo (BMI – Body Mass Index) statisticamente più elevato, inoltre avevano una maggiore probabilità di sviluppare la sindrome metabolica a 20 anni. In altri termini, più in anticipo erano comparse le prime mestruazioni e maggiore era il peso, ritenuto uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare e di diabete in età adulta.

“I cicli mestruali in tenera età non dovrebbero essere considerati di per sé causa di disturbi cardiovascolari in età avanzata, si tratta più che altro di un riflesso dei più alti livelli di grasso corporeo durante l'infanzia, che a sua volta determina cicli mestruali prematuri, e quindi questo potrebbe essere considerato un potenziale ‘campanello d'allarme' per affrontare i problemi di salute a lungo termine”, ha dichiarato uno degli autori principali dello studio, il professor Roger Hart.

I ricercatori sottolineano che la pubertà femminile si presenta molto più precocemente che in passato, probabilmente a causa dello stile di vita, di fattori ambientali e delle sostanze che si assumono con l'alimentazione, e che questa condizione è associata a patologie croniche che si presentano in età avanzata. Poiché la malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte per le donne (e gli uomini) in Occidente, Hart e colleghi sottolineano l'importanza di seguire una dieta sana e fare esercizio fisico sin da giovani. I dettagli della ricerca, i cui risultati non sono dissimili da quelli di una precedente indagine condotta da scienziati dell'Università di Oxford, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PLoS ONE.

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