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Marte ha una crosta più sottile del previsto: i colori della mappa indicano la densità

Sfruttando un nuovo metodo per analizzare i dati gravitazionali, la NASA ha scoperto che la crosta di Marte è più ‘leggera’ del previsto. È densa quanto quella della Luna.
A cura di Andrea Centini
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La crosta di Marte è più sottile e/o porosa di quanto precedentemente calcolato dai planetologi. È la conclusione cui sono giunti gli scienziati del Goddard Space Flight Center della NASA dopo aver utilizzato un nuovo metodo per analizzare i dati gravitazionali del Pianeta rosso, ottenuti attraverso mappature satellitari.

Il risultato, in termini di densità, è un valore medio pari a 2.582 chilogrammi per ogni metro cubo di crosta marziana. Si tratta di un valore del tutto paragonabile a quello della crosta lunare, che è di 2.550 chilogrammi per metro cubo. Sensibilmente più densa è invece la crosta terrestre, che risulta essere di 2.900 chilogrammi per metro cubo.

Se per Terra e Luna sono disponibili dati in abbondanza e di elevatissima qualità risolutiva, per Marte è necessario estrapolare i dati dal campo gravitazionale attraverso il tracciamento satellitare e sfruttare complessi modelli matematici. Gli studiosi, coordinati dal professor Greg Neumann, hanno applicato un nuovo vincolo alle formule standard, plasmandolo sui cambiamenti di elevazione della superficie di Marte. In questo modo hanno potuto estrapolare nuove informazioni.

Il risultato è un'inedita mappa del pianeta che va dall'azzurro al rosso, dove il primo colore rappresenta le regioni meno dense e il secondo quelle più ‘pesanti' (queste ultime risultano essere le aree di tipo vulcanico). Conoscere questi dati della crosta marziana, spiegano i ricercatori, permette di ampliare le conoscenze sul pianeta sia dal punto di vista della sua composizione che della storia evolutiva geologica.

Sebbene si tratti di un valore ottenuto da un modello matematico raffinato, gli scienziati della NASA confidano nella sua accuratezza, che potrebbe essere confermata il prossimo anno grazie alla missione InSight. L'obiettivo sarà proprio quello di analizzare il sottosuolo marziano grazie a un lander. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Geophysical Research Letters.

[Credits: NASA/Goddard/UMBC/MIT/E. Mazarico]

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