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L’Italia lotta per salvare il rinoceronte bianco: creati i primi embrioni in provetta

Un team di ricerca internazionale guidato da italiani ha creato i primi embrioni preimpianto di rinoceronte, con l’obiettivo di salvare il rinoceronte bianco settentrionale dall’estinzione. Di questa sottospecie, infatti, restano in vita soltanto due femmine, e l’unico modo per provare a evitarne la scomparsa è attraverso tecniche di fecondazione artificiale.
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A cura di Andrea Centini
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Credit: Sheep81
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Grazie alla fecondazione artificiale sono stati creati i primi embrioni in provetta di rinoceronte, ibridi ottenuti da ovociti di rinoceronte bianco meridionale (Ceratotherium simum simum) e da spermatozoi congelati di rinoceronte bianco settentrionale (Ceratotherium simum cottoni). Lo scopo dei ricercatori è provare a salvare dall'estinzione la seconda delle due sottospecie, della quale sono rimaste in vita soltanto due femmine dopo la morte di Sudan, avvenuta il 19 marzo 2018 all'Ol Pejeta Conservancy in Kenya. Sudan, deceduto a 45 anni, era l'ultimo maschio di rinoceronte bianco settentrionale rimasto sul nostro pianeta, ed è proprio per questo che gli scienziati stanno facendo il possibile per salvare la sottospecie dalla definitiva scomparsa.

Il merito è di un team di ricerca internazionale guidato dall'italiano Cesare Galli e dai sui colleghi di AVANTEA, un laboratorio di Cremona specializzato nella fecondazione assistita di animali di grossa taglia. Gli scienziati hanno prelevato in tutto trenta ovociti da femmine di rinoceronte bianco meridionale da vari zoo europei; 17 sono stati fecondati – attraverso la tecnica di iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (Icsi) – con spermatozoi della stessa sottospecie, al momento non è in pericolo di estinzione, mentre i restanti 13 con gli spermatozoi di quattro rinoceronti bianchi settentrionali, tutti deceduti.

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Una parte degli embrioni ottenuti, tecnicamente delle blastocisti (embrioni preimpianto), è stato congelata al dodicesimo giorno di sviluppo in attesa di essere utilizzati per fecondare madri surrogate, mentre un'altra, grazie al lavoro della dottoressa Giovanna Lazzari, è stata sfruttata per derivare linee di cellule staminali embrionali. Saranno inviate in un laboratorio specializzato in Germania, il Max Delbruck Center for Molecular Medicine di Berlino, per provare a ottenere gameti con una maggiore diversità genetica. È infatti impossibile pensare di ripopolare una sottospecie partendo dagli ovociti di due sole femmine e dagli spermatozoi di quattro maschi.

Nola, rinoceronte bianco credit: San Diego Zoo
Nola, rinoceronte bianco credit: San Diego Zoo

Quelli ottenuti sono comunque embrioni ibridi tra due sottospecie; Galli e colleghi sono in attesa dell'autorizzazione del Kenya per poter prelevare gli ovociti direttamente dalle ultime due femmine di rinoceronte bianco settentrionale, così da poter ottenere embrioni preimpianto puri. La sottospecie a un passo dall'estinzione è stata messa in ginocchio a causa del bracconaggio per prelevare i corni, dalle guerre civili in Africa e dalla distruzione sistematica dell'habitat naturale. La speranza è che possa essere salvata proprio grazie alla ricerca; i primi cuccioli, del resto, sono attesi entro i prossimi 5 anni. I dettagli sulla creazione degli embrioni sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature Communications.

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