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L’educazione all’igiene a partire dalla scuola

La scuola è uno dei luoghi dove il contagio, se non osteggiato, potrebbe diffondersi maggiormente. Il progetto di Napisan “Igiene Insieme” è partito nel 2020 per educare i bambini alla prevenzione e all’acquisizione delle corrette abitudini di igiene quotidiana. Ora una ricerca sulle scuole in Lombardia, pubblicata sulla rivista Acta Biomedica, sembra confermare i risultati dell’azione igienico-sanitaria sul contagio.
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A cura di Ciaopeople Studios
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Tra poco ci lasceremo anche il 2021 alle spalle e nei primi mesi del 2022 gli anni di pandemia saranno ben due. Le incertezze, le statistiche, le parole nuove che abbiamo imparato in questi mesi sono tante. Ma ciò che abbiamo appreso e che è rimasto impresso di tutta questa emergenza è il valore dell’igiene, che non è mai una questione privata.

Le scuole: sostenere le comunità a rischio

Coloro che lo hanno capito forse più degli adulti, sono stati i bambini che dopo la DAD si sono ritrovati di nuovo nelle classi a condividere spazi ristretti con i loro compagni. La scuola avrebbe potuto moltiplicare il rischio di diffusione del contagio, invece sembra che le misure adottate abbiano contenuto parte dei rischi. Nel 2020, proprio per sostenere docenti e famiglie e soprattutto le scuole del Paese, è nato il progetto “Igiene Insieme” che Napisan ha ideato grazie alla collaborazione con alcuni partner di eccellenza come l’Università Vita-Salute San Raffaele e La Fabbrica. Se la scuola è uno dei primi luoghi di comunità con finalità formative, investire in essa per formare all’igiene sicura diventa una scelta naturale.

“Igiene Insieme”: un progetto diffuso in tutta Italia

Il progetto fino al 2021 ha coinvolto ben 8.000 scuole, quasi il 50% del totale nazionale se si prendono in considerazione le primarie (circa 17.000 in Italia); circa 2.000 le cittadine interessate, e circa un milione di studenti, per un valore complessivo di 2 milioni di euro. Per l’anno 2021/22 si punta a raggiungere altre 2.000 scuole. Infatti, il progetto sembra funzionare, sia secondo i docenti che hanno rilevato una risposta positiva nei bambini ed un cambiamento nei loro comportamenti grazie ai kit forniti (contenenti prodotti per l’igiene e la sanificazione di mani e superfici, oltre a materiale didattico e informativo), alle ore di formazione per i docenti e al metodo “gentile” e giocoso utilizzato per educarli, sia secondo uno studio basato sull’osservazione empirica delle scuole in Lombardia, regione tra le maggiormente esposte alla diffusione del Covid-19 in Italia, che hanno partecipato all’iniziativa su base volontaria.

In Lombardia l’incidenza del contagio diminuisce nelle scuole che hanno aderito al progetto

In Lombardia hanno aderito al progetto 271 scuole su un totale regionale di 2.472. A loro sono stati forniti i kit entro il 30 settembre 2020 e, tra queste, 140 scuole (il 52% del totale aderente in Lombardia, per un totale di 2.033 classi e 43.096 alunni) hanno trasmesso dati utili e rilevanti entro il 31 ottobre successivo. Questi dati, legati alle nuove infezioni da Covid-19 nelle scuole, sono poi stati messi a confronto dal team di ricerca (coordinato dal professor Carlo Signorelli dell’Università Vita-Salute San Raffaele, con la partecipazione di Anna Odone, Ordinario di Igiene all’Università di Pavia e Lucia Bricchi, Medico Specializzando in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università Vita-Salute San Raffaele, e con la partnership di La Fabbrica) con i tassi di incidenza dell’infezione, per 100.000 abitanti della stessa fascia d’età (6-10 anni), in Lombardia. Pur non essendo possibile individuare una correlazione certa tra il progetto “Igiene Insieme” e la riduzione del tasso di infezione, indubbiamente il dato misurato appare rilevante anche per lo scarso numero di ricerche di questo tipo: sul totale degli studenti presi in esame (43.096) la positività al Covid-19 è stata riscontrata in 277 casi. Nello stesso periodo, l’incidenza in Lombardia dell’infezione da Covid-19, per 100.000 abitanti nella stessa fascia d’età (6-10), è stata di 747 casi. Ciò vuol dire che, dati a confronto, le scuole aderenti a “Igiene Insieme” hanno vissuto una riduzione dell’incidenza pari al 14%. Un altro segno tangibile a favore del progetto, oltre ai feedback delle famiglie e dei genitori.

La campagna continua con nuove sfide

La campagna per l’anno in corso sta cambiando, adottando nuove metodologie per raggiungere con efficacia veramente tutti. L’obiettivo è differenziare i materiali tra la primaria e la scuola dell’infanzia per allinearli meglio all’età e rendere inclusivo il progetto grazie all’aiuto della della Comunicazione Aumentativa Alternativa con il coinvolgimento di Auxilia e dell’associazione Il CAAmaleonte, realtà nate con la volontà di migliorare la qualità della vita e della formazione dei bambini con bisogni comunicativi complessi. La Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) è l’insieme di conoscenze, tecniche, strategie e tecnologie atte a facilitare e incrementare la comunicazione nelle persone che hanno difficoltà a usare il linguaggio verbale e la scrittura. Per rendere fruibili i contenuti vengono infatti utilizzati degli strumenti di natura grafica come i simboli grafici o i pittogrammi, in questo caso quelli appartenenti al set Widgit. Attraverso questa modalità comunicativa, i bambini con disabilità cognitiva e comunicativa possono trovare una migliore accessibilità informativa.

Accanto a questo anche una nuova collaborazione sicuramente apprezzata dai più piccoli: la collaborazione con Mattel, azienda leader nel settore giocattoli, che presterà al progetto il volto di uno dei suoi brand più amati, il Trenino Thomas, già ambasciatore delle Nazioni Unite per quanto riguarda il sesto Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (Acqua Pulita e Igiene). Cosa porterà nelle classi dell’infanzia? Album, giochi educativi, poster e tutto ciò che può educare in modo giocoso all’igiene.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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