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Il commovente e straordinario video a colori dell’ultima tigre della Tasmania, estinta da decenni

Grazie a un complesso e certosino lavoro di restauro, la National Film and Sound Archive (NFSA) in stretta collaborazione con la Composite Films di Parigi ha colorato e migliorato un video storico in bianco e nero del 1933, che ritrae uno degli ultimi esemplari in vita di tilacino o tigre della Tasmania. Questo meraviglioso marsupiale è infatti estinto da decenni, a causa della crudeltà e dell’avidità dell’uomo. Le immagini, straordinarie e commoventi, mostrano tutta la fierezza dell’iconica specie.
A cura di Andrea Centini
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Nell'ultima revisione della Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ben 38.543 specie sono classificate come in pericolo di estinzione, compreso il maestoso drago di Komodo. La stragrande maggioranza di queste specie è minacciata da fattori antropici come caccia, distruzione degli habitat naturali e cambiamenti climatici. Non a caso, da quando domina il pianeta l'uomo ha causato l'estinzione di moltissimi animali, come il dodo, i moa, la ritina di Steller e il tilacino o tigre della Tasmania (Thylacinus cynocephalus). Quest'ultimo era il più grande predatore marsupiale vissuto in Australia, ma è stato spazzato via dall'arrivo dei coloni europei. Gli ultimi esemplari in vita furono quelli ospitati negli zoo all'inizio degli anni '30 del secolo scorso. Dopo la loro morte la specie fu considerata estinta (ufficialmente solo nel 1986), nonostante si siano susseguiti potenziali avvistamenti in alcune remote aree dell'Australia, anche in tempi recenti. Esistono una decina di brevi filmati storici su questi meravigliosi animali imprigionati, e uno di essi, il più lungo, è stato appena restaurato in 4K e a colori. Il risultato è straordinario e mostra tutta la fierezza di questi animali, sterminati dall'avidità, dalla stupidità e dalla crudeltà dell'essere umano.

L'esemplare di tilacino Benjamin. Credit: NSFA
L'esemplare di tilacino Benjamin. Credit: NSFA

Il filmato è stato caricato su Youtube dal National Film and Sound Archive (NFSA) che ha condotto la complessa operazione di restauro, in stretta collaborazione col produttore cinematografico Samuel François-Steininger e alla Composite Films di Parigi. Il video originale in bianco e nero fu ripreso nel dicembre del 1933 dal naturalista australiano David Fleay, grazie a una “preistorica” macchina da presa che lo impresse su una pellicola da 35 millimetri. Fu registrato allo zoo Beaumaris di Hobart, in Australia, e mostra un esemplare di tilacino chiamato Benjamin. Per riportare in vita i colori fulvo-giallognoli del suo iconico manto (parzialmente striato) sono state prese come punto di riferimento le pellicce ospitate in alcuni musei, mentre il lavoro per aumentare la risoluzione e aggiungere il colore è stato coadiuvato dagli algoritmi di una intelligenza artificiale. La colorazione del filmato a una risoluzione orizzontale di almeno quattromila pixel è stata particolarmente impegnativa perché la pelliccia del tilacino “era estremamente densa”, e molti peli “dovevano essere dettagliati e animati”, ha dichiarato François-Steininger nel comunicato stampa della NFSA. Ci sono volute ben 200 ore di lavoro per donare colore e dettaglio al filmato originale di Fleay, prossimo ai 90 anni di età.

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Come indicato, il risultato finale è superbo ma anche commovente. Si vede un animale in gabbia, uno degli ultimi della sua specie, fiero ma allo stesso tempo fragile e impotente. Benjamin si muove nel suo piccolo recinto annusando l'aria, mentre compie pochi e incerti passi. Si sdraia e si rialza. In qualche frangente sbadiglia e mostra l'enorme apertura buccale della sua specie: i tilacini potevano spalancare le fauci di ben 120°, un record assoluto tra i mammiferi.

Le meravigliose “tigri della Tasmania” sono state sterminate dall'essere umano e questo video restaurato rappresenta un monito sulle atrocità perpetrate dall'uomo ai danni degli animali. Se non cambieremo i nostri stili di vita e non limiteremo rapidamente e drasticamente le emissioni di gas a effetto serra, nei prossimi decenni moltissime altre specie seguiranno il drammatico destino del tilacino.

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