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L’Asteroide 1998 HL1 di oltre 500 metri si avvicina alla Terra a 40mila km/h: quali sono i rischi

Il gigantesco asteroide potenzialmente pericoloso 1998 HL1 il prossimo 25 ottobre transiterà a circa 6 milioni di chilometri di distanza dalla Terra. Si tratta di un passaggio sicuro, ma il “sasso spaziale” viene costantemente monitorato dagli scienziati. Le sue dimensioni massime stimate sono di circa mille metri, tre volte la Tour Eiffell. In caso di impatto causerebbe una catastrofe regionale.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Bibbi228
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Venerdì 25 ottobre il gigantesco asteroide (162082) 1998 HL1 effettuerà un passaggio ravvicinato alla Terra, fortunatamente senza alcun rischio di impatto. Il “sasso spaziale”, che sta viaggiando a una velocità di ben 40mila chilometri orari (circa 11mila metri al secondo), transiterà infatti a una distanza sicura di 6milioni e 200mila chilometri, 16 volte la distanza media lunare. Benché ad ottobre non si corra alcun pericolo, 1998 HL1 è comunque un cosiddetto NEO (Near Earth Object) classificato come potenzialmente pericoloso dalla NASA, a causa della sua orbita e delle dimensioni considerevoli.

Asteroide gigante. Secondo le stime dei ricercatori, l'asteroide 1998 HL1 ha un diametro che spazia dai 441 ai 986 metri; le sue dimensioni vanno dunque da quelle di un grande grattacielo a più dieci volte l'altezza della Statua della Libertà (basamento compreso) di New York, circa tre volte quella della Tour Eiffel di Parigi. Si tratta dunque di un vero e proprio colosso, che in caso di impatto col nostro Pianeta causerebbe danni devastanti a livello locale e regionale. Non si rischierebbe comunque un cataclisma da estinzione globale, come quello innescato dall'asteroide chicxulub – di 10 chilometri di diametro – precipitato sulla Terra 66 milioni di anni fa (decretando la scomparsa dei dinosauri non aviani e di molti altri animali), ma si tratta naturalmente di un corpo celeste da tenere strettamente sotto sorveglianza.

Credit: NASA - JET PROPULSION LABORATORY
Credit: NASA – JET PROPULSION LABORATORY

Passaggio ravvicinato. Oltre 6 milioni di chilometri di distanza possono sembrare moltissimi, ma dal punto di vista astronomico sono praticamente un'inezia. Il passaggio ravvicinato permetterà agli scienziati di studiare meglio le caratteristiche dell'oggetto celeste, che compie un'orbita attorno al Sole ogni 500 giorni circa. Dai calcoli orbitali condotti, il passaggio più vicino nei prossimi 200 anni sarà il 26 ottobre 2140, quando 1998 HL1 passerà a una distanza di poco inferiore a quella di ottobre 2019. Nel frattempo la NASA, le altre agenzie spaziali governative e le aziende spaziali private stanno studiando alacremente tecniche che possano deviare in tutta sicurezza un asteroide potenzialmente in rotta con la Terra.

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