La prima foto del razzo cinese in caduta libera sulla Terra: quando ci sarà lo schianto
È stata ottenuta la prima foto dello stadio centrale del razzo cinese Long March 5b (Lunga Marcia) in caduta libera sulla Terra. A scattarla è stato uno scienziato italiano, l'astrofisico Gianluca Masi, che si è avvalso di uno dei potenti strumenti del Virtual Telescope Project di cui è il responsabile scientifico. L'oggetto, lungo 30 metri, largo 5 metri e pesante oltre 20 tonnellate, è in rientro incontrollato da alcuni giorni, dopo il lancio del primo modulo “Tianhe-1” della nuova stazione spaziale cinese, il cui completamento è previsto per il 2022.
L'oggetto è stato immortalato alle 05:32 ora italiana di giovedì 6 maggio grazie allo strumento “Elena” ( PlaneWave 17 ″ + Paramount ME + SBIG STL-6303E ), una delle punte di diamante del Virtual Telescope che ha sede a Ceccano, in provincia di Frosinone. Nel momento in cui è stato catturato il fotogramma che vedete in testa all'articolo, lo stadio centrale del razzo “si trovava a circa 700 km dal nostro telescopio, mentre il Sole era a pochi gradi sotto l'orizzonte”, si legge nel comunicato stampa del VTS. Il cielo risultava già molto luminoso per il sorgere della stella ed è stata dunque una vera e propria impresa riuscire a centrare la componente del razzo, talmente veloce da compiere un intero giro della Terra in appena 90 minuti (viaggia a 7 chilometri al secondo). “Questo è un altro brillante successo, che mostra le straordinarie capacità della nostra struttura robotica nel tracciare questi oggetti”, ha affermato Masi.
In base agli ultimi calcoli eseguiti dagli scienziati si iniziano a circoscrivere la data e l'orario dell'impatto sulla superficie terrestre. Secondo il dato più aggiornato, legato alle informazioni raccolte dal Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America (NORAD), il rientro in atmosfera dovrebbe verificarsi alle 01:13 ora italiana di domenica 9 maggio, con un'incertezza di +/- 9 ore. Col passare delle ore, tuttavia, questa finestra continuerà a ridursi fino a quando gli scienziati non avranno un'idea sempre più chiara di dove e quando cadrà. In base all'inclinazione dell'orbita, i detriti che sopravvivranno all'attrito con l'atmosfera terrestre cadranno in una zona compresa tra i 41,5° di latitudine nord e i 45,1° di latitudine sud. In questa ampia fascia si trovano diversi Paesi europei, compresa l'Italia (Centrale e Meridionale).
È molto improbabile che lo stadio del razzo possa provocare danni a cose o a persone, tuttavia il rischio c'è e non è assolutamente da sottovalutare. La stessa Protezione Civile ha dichiarato che "non è ancora possibile escludere la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio". Da oltre 30 anni le principali agenzie aerospaziali fanno in modo che la spazzatura spaziale con un peso superiore alle 10 tonnellate esegua una manovra di deorbita, per rientrate sulla Terra in modo controllato e finire in un luogo specifico, un remoto tratto di mare chiamato “Point Nemo” situato nell'Oceano Pacifico. La Cina, evidentemente, non sta seguendo questa precauzione, dato che i detriti di un altro razzo Long March 5b sono precipitati a maggio dello scorso anno su un villaggio della Costa D'Avorio (non sono note informazioni di danni a cose o persone). La speranza è che il razzo finisca in mare senza arrecare alcun danno, ma gli esperti si augurano anche che vengano al più presto introdotte rigide regole internazionali per i evitare che i lanci possano mettere a repentaglio la salute pubblica.
Il Virtual Telescope Project continuerà a seguire il rientro del razzo e alle 4:20 dell'8 maggio mostrerà in diretta streaming la sua discesa, a meno di 24 ore dall'orario stimato per la collisione.