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Covid 19

La pandemia sta peggiorando la salute mentale delle donne incinte e delle neo-mamme

Dopo aver sottoposto oltre 1.100 donne in gravidanza e neo-mamme a questionari per valutare la salute mentale, un team di ricerca americano ha dimostrato che la pandemia di COVID-19 sta peggiorando ansia, sintomi depressivi e disturbo da stress post-traumatico (PTSD). Aumentati in modo sensibile i livelli “clinicamente significativi” dei disturbi.
A cura di Andrea Centini
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La pandemia di COVID-19 sta avendo un impatto catastrofico sulla salute mentale di moltissime persone, tanto che sulla rivista specializzata World Psichiatry, il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Tedros Adhanom Ghebreyesus ha parlato addirittura di “erosione” del benessere psicologico e psichico. Ansia, depressione e segnali del disturbo da stress post-traumatico (PTSD) sono stati osservati in moltissime persone, in particolar modo nei bambini, negli anziani e nei soggetti più fragili. Ma tutti stiamo pagando dazio alla pandemia. Paura del contagio, isolamento, mancanza di contatto con gli altri, perdita dei propri cari e del lavoro, sono solo alcuni dei fattori che hanno fatto deteriorare la nostra salute mentale. Un nuovo studio ha dimostrato che le donne incinte e le neo-mamme rappresentano una delle categorie più esposte al rischio di sviluppare sintomi depressivi, ansia, stress e altri disturbi mentali in relazione alla diffusione del coronavirus SARS-CoV-2.

A determinare l'impatto negativo della pandemia sulla salute mentale delle donne in gravidanza o subito dopo il parto è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati del Dipartimento di medicina neonatale del Brigham and Women's Hospital di Boston, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Psichiatria e della prestigiosa Scuola di Medicina dell'Università di Harvard. Gli scienziati, coordinati dalla professoressa Cindy H. Liu, sapevano bene che durante il periodo perinatale le donne sono particolarmente vulnerabili ai problemi di salute mentale – circa 1 su 5 sviluppa disturbi prima e dopo il parto, spiegano gli autori dello studio -, pertanto volevano capire se la pandemia in corso potesse esacerbare (e quanto) una una fase già molto delicata della vita. Per rispondere a queste domande hanno coinvolto nello studio 1.123 donne incinte o subito dopo il parto; tutte sono state sottoposte a questionari standardizzati per valutare con un punteggio lo stato della salute mentale. Sono state contattate tra il 21 maggio e il 17 agosto 2020, dopo un rapido reclutamento attraverso messaggi di posta elettronica o gruppi di messaggistica.

Dall'analisi statistica dei dati ricavati dalla ricerca (chiamata “PEACE”, acronimo di Perinatal Experiences and COVID-19 Effects Study) è emerso che ben il 36,4 percento delle intervistate ha sviluppato livelli di depressione “clinicamente significativi”, quindi più di una su tre. Prima della pandemia i tassi di depressione perinatale si attestavano attorno al 15-20 percento, come indicato in un comunicato stampa dell'ospedale di Boston. Il 22,7 percento, cioè una su cinque, presentava invece livelli clinicamente significativi di ansia, mentre una su dieci (10,3 percento) li aveva di disturbo da stress post-traumatico (considerato una delle possibili “eredità” più pericolose della pandemia, secondo il Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi). Le donne che avevano già sperimentato disturbi di salute mentale avevano un rischio da 1,6 a 3,7 volte maggiore di sperimentare livelli clinici significativi di disturbi mentali. Anche coloro che erano molto preoccupate per la salute (18 percento) e che avevano sperimentato dolore, perdita e delusione a causa della pandemia (9 percento) presentavano un rischio molto superiore di avere livelli clinici di ansia, disturbi depressivi e PTSD.

Liu e colleghi hanno osservato che il campione di donne coinvolte nello studio era piuttosto omogeneo, dato che nella maggior parte dei casi erano bianche, benestanti, con istruzione universitaria e conviventi col coniuge o partner. Ciò significa che non erano incluse molte fasce sensibili della popolazione, pertanto andrebbero condotti studi molto più approfonditi per capire il reale impatto della pandemia sulla salute mentale delle donne in gravidanza. I dati, a livello generale, potrebbero essere ancora più pesanti di quelli evidenziati. I dettagli della ricerca “Risk factors for depression, anxiety, and PTSD symptoms in perinatal women during the COVID-19 Pandemic” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Psychiatry Research.

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