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Covid 19

La pandemia di COVID-19 sta peggiorando la vista dei bambini (ma l’infezione non c’entra)

Analizzando i dati di oltre 120mila bambini di 10 scuole cinesi, un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell’Università Emory di Atlanta ha dimostrato che nel 2020 la prevalenza di miopia rilevata tra i piccoli è stata fini a 3 volte superiore rispetto ai 5 anni precedenti. Secondo gli studiosi la colpa sarebbe del lockdown e delle numerose ore trascorse dietro agli schermi chiusi in casa.
A cura di Andrea Centini
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La pandemia di COVID-19 sta avendo un impatto sanitario, sociale ed economico senza precedenti a livello globale, tanto che diversi esperti l'hanno paragonata allo scoppio di un'altra guerra mondiale. Per quanto concerne le conseguenze sanitarie, i numeri parlano ampiamente da soli: in base alla mappa interattiva messa a punto dagli scienziati dell'università Johns Hokins, nel mondo si contano ufficialmente oltre 93 milioni di infezioni complessive da coronavirus SARS-CoV-2 e due milioni di vittime (in Italia i contagiati sono 2,4 milioni, mentre i decessi quasi 81mila). Queste cifre sono purtroppo destinate a crescere ancora a lungo, fino a quando la campagna vaccinale non inizierà a dare i suoi frutti. Ma non vi sono solo gli effetti dell'infezione a minacciare la nostra salute; i lockdown, l'isolamento sociale, i problemi economici e altri fattori strettamente connessi alla pandemia hanno letteralmente eroso la nostra salute mentale, e gli psichiatri ipotizzano che ci lascerà in eredità una vera e propria ondata di disturbo da stress post-traumatico. Tra chi sta soffrendo di più l'ansia e lo stress, anche a causa della chiusura delle scuole, vi sono i bambini, che hanno visto stravolte le proprie routine quotidiane. Ma per i più piccoli sta emergendo anche un nuovo rischio: il deterioramento della vista, con segnali preoccupanti sulla diffusione della miopia.

A dimostrare che la pandemia di COVID-19 è associata a problemi alla vista per i bambini è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università Emory di Atlanta, Stati Uniti, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dei dipartimenti di Oftalmologia, Scienze Visive ed Epidemiologia dell'Università del Michigan, del Dipartimento di Strabismo e Oftalmologia pediatrica del Tianjin Medical University Eye Hospital e dell'Ospedale Generale dell'Università di Medicina di Tianjin (Cina). Gli scienziati, coordinati dal professor Jiaxing Wang, docente presso il Dipartimento di Oftalmologia dell'ateneo statunitense, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato i dati di oltre 120mila bambini cinesi sottoposti a un esame oftalmologico (fotoscreening). Ogni anno, nel mese di settembre, i bimbi delle scuole cinesi vengono sottoposti a questi esami poiché la miopia è un problema sempre più diffuso nel Paese, e si cerca di contrastarlo intercettandolo al più presto.

Nel 2020 l'esame è stato effettuato a giugno e non a settembre a causa della chiusura delle scuole resasi necessaria proprio per la pandemia di COVID-19. Analizzando i dati raccolti, gli scienziati hanno osservato un sostanziale incremento dei segnali della miopia nei piccoli, con una perdita media di 0,3 diottrie. La prevalenza della miopia nei bambini è stata fino a 3 volte superiore rispetto ai 5 anni precedenti. Lo studio, che ha coinvolto bambini tra i 6 e i 13 anni (52 percento maschi) di dieci scuole elementari di Feicheng, ha rilevato un “sostanziale spostamento miope” per i bambini più piccoli di 6, 7 e 8 anni, che hanno manifestato rispettivamente una perdita di 0,32, 0,28 e 0,29 diottrie. “La prevalenza di miopia nei fotoscreening del 2020 era superiore alla prevalenza più alta di miopia nel 2015-2019 per i bambini di 6 anni (21,5% vs 5,7%), 7 (26,2% vs 16,2%) e 8 (37,2% vs 27,7%) anni”, si legge nell'abstract dello studio, mentre le differenze erano minime per quelli con età superiore ai 9 anni.

Come sottolineato dal professor Jiaxing Wang, sebbene andranno condotte ulteriori indagini, i problemi visivi sarebbero emersi a causa del confinamento a casa per lungo periodo a causa del lockdown, con numerose ore trascorse ogni giorno attaccati allo schermo di un computer (anche per la didattica a distanza) o a quello del televisore, senza poter uscire all'aperto. Le differenze tra i bambini più piccoli e quelli più grandi potrebbero essere legate al fatto che i primi si trovano in una fase fondamentale dello sviluppo, in cui emergono le prime problematiche legate alla miopia. Il cambiamento ambientale cui sono andati incontro durante il lockdown avrebbe dunque avuto un impatto significativo sulla loro vista, ma andranno condotte indagini più approfondite per dimostrarlo. Ciò che è certo è che trascorrere ore e ore chiusi in casa, senza poter andare a scuola, al parco o magari a praticare uno sport di squadra con i propri amichetti, indubbiamente ha un impatto sulla sedentarietà e sul tempo trascorso dietro a schermi vari, con rischi da non sottovalutare per la vista. I dettagli della ricerca “Progression of Myopia in School-Aged Children After COVID-19 Home Confinement” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata JAMA Ophthalmology.

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