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La Luna è piena d’acqua: ogni anno ne perde 200 tonnellate a causa dei meteoroidi. Ecco come

A causa dell’assenza di una vera atmosfera la superficie della Luna viene costantemente bombardata da meteoroidi, un processo che fa perdere al nostro satellite ben 200 tonnellate d’acqua ogni anno. Il prezioso elemento, associato a polveri e rocce, si trova tra gli 8 centimetri e i 3 metri di profondità sotto la superficie lunare.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Goddard Space Flight Center/NASA
Credit: Goddard Space Flight Center/NASA

I piccoli asteroidi (meteoroidi) che precipitano costantemente sulla superficie della Luna sollevano una grande quantità di acqua, parte della quale finisce sotto forma di vapore acqueo nella debolissima atmosfera del satellite. Ogni anno a causa di questi impatti la Luna perde circa 200 tonnellate di acqua, una quantità considerevole che indica quanto il satellite della Terra è ricco del prezioso elemento, pur non trovandosi nella forma più facilmente utilizzabile per noi. Sapere che la Luna ha vasti depositi di acqua rappresenta un'informazione preziosissima anche nella programmazione delle prossime missioni di esplorazione, e soprattutto gettare le basi per le prime basi spaziali e magari colonie.

La ricerca. A dimostrare che i meteoroidi sollevano enormi quantità di acqua sulla Luna è stato un team di ricerca americano coordinato da scienziati del Goddard Space Flight Center della NASA e dell'Università del Maryland di Baltimora, che hanno collaborato con i colleghi del Laboratorio di Fisica Applicata dell'Università Johns Hopkins e dell'AMES Research Center della NASA. I ricercatori, coordinati dallo scienziato planetario Mehdi Benna, si sono basati sui dati raccolti nel 2013 e nel 2014 dalla sonda Lunar Atmosphere and Dust Environment Explorer (LADEE), che ha puntato la Luna col suo Spettrometro di Massa Neutro (NMS) per raccogliere informazioni sulla debolissima atmosfera.

L'importanza dell'acqua. Durante il biennio la sonda ha fatto un totale di oltre 700 rivelazioni di acqua, in parte delle quali i picchi più alti corrispondevano con i “bombardamenti” di meteoroidi annuali già noti agli scienziati. In parole semplici, più sassi spaziali precipitavano sulla Luna, maggiore era la quantità d'acqua rilevata nella debole atmosfera del satellite. Benché anche i piccoli meteoroidi contengano particelle di acqua, quella rilevata non aveva origine esterna, ma derivava dal sottosuolo lunare, dal quale veniva sollevata dopo gli impatti. Secondo Benna e colleghi quest'acqua si trova in un intervallo compreso tra otto centimetri e tre metri di profondità. L'elemento è associato a polveri e rocce sotto forma di idrossile (OH), e per essere estratto – al fine di ottenerne acqua potabile e combustibile (idrogeno) – sarà naturalmente necessario collocare strumenti ad hoc sulla sua superficie della Luna. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature Geosciences.

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