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Covid 19

La chiusura delle scuole rischia di avere effetti sulla salute mentale dei bambini

Secondo un rapporto dell’UNESCO, a causa della pandemia di coronavirus SARS-CoV-2 le scuole sono state chiuse in 188 Paesi, col 91 percento della popolazione studentesca di tutto il mondo lontana dai banchi. L’impatto di questa situazione può essere particolarmente significativo sulla salute mentale, sopratutto per chi già soffre di determinate problematiche. Ecco cosa dicono gli esperti.
A cura di Andrea Centini
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Nel momento in cui stiamo scrivendo, sulla base della mappa interattiva messa a punto dall'università americana Johns Hopkins, la pandemia di coronavirus ha contagiato circa 2,2 milioni di persone, uccidendone quasi 150mila (solo in Italia si registrano più di 22mila morti). A partire dalla Cina, dove il patogeno ha compiuto il salto di specie tra il 20 e il 25 novembre 2019 secondo uno studio condotto da scienziati del Campus BioMedico di Roma, la diffusione della patologia infettiva ha obbligato le autorità a chiudere le scuole, una misura che col passare delle settimane ha interessato sempre più Paesi. Alla data dell'8 aprile, indica l'UNESCO, le scuole risultano chiuse in ben 188 Paesi, coinvolgendo il 91 percento della popolazione studentesca mondiale. Questa drastica misura non solo sta avendo effetti sulla didattica, dato che quella a distanza non è accessibile a chiunque e presenta comunque dei limiti non colmabili rispetto a quella tradizionale, ma anche sulla salute mentale dei ragazzi, in particolar modo per quelli che già soffrivano di condizioni mentali. Il mancato contatto con la routine quotidiana e col supporto degli insegnanti di sostegno può infatti determinare effetti molto negativi sui progressi compiuti (e su quelli da compiere).

L'impatto della chiusura delle scuole e della vita in quarantena sugli studenti è stato valutato dalla professoressa Joyce Lee, specializzata in problemi psicologici dell'infanzia e dell'adolescenza. La scienziata, nel suo articolo “Mental health effects of school closures during COVID-19” (Effetti sulla salute mentale per la chiusura delle scuole durante la COVID-19) pubblicato sull'autorevole rivista scientifica The Lancet Child&Adolescent Health, ha citato un recente sondaggio dell'organizzazione YoungMinds, nel quale sono stati coinvolti oltre 2mila partecipanti fino a 25 anni di età, tutti con una storia di malattia mentale. Dal sondaggio è emerso che l'83 percento dei ragazzi ha sperimentato un peggioramento delle proprie condizioni di salute a causa del lockdown, mentre il 26 percento non può più accedere al supporto specializzato. Gli incontri di persona con i tutori sono stati infatti cancellati, e le consultazioni telefoniche o attraverso internet non sono adeguate per le condizioni di tutti i ragazzi.

Prima della pandemia per alcuni bambini affetti da depressione andare a scuola poteva essere una sfida, ha sottolineato la dottoressa Zanonia Chiu, psicologa clinica di Hong Kong, “ma almeno avevano una routine scolastica da seguire”. “Ora che le scuole sono chiuse – ha proseguito la specialista – alcuni si chiudono nelle loro stanze per settimane, rifiutando di fare la doccia, mangiare o lasciare il letto”. “Quando le scuole sono chiuse, perdono un'ancora nella vita e i loro sintomi potrebbero aggravarsi”, spiega la professoressa Lee, aggiungendo che ulteriori complicazioni e problemi di adattamento potrebbero riemergere proprio quando riapriranno le scuole e ci si dovrà adattare alla nuova “normalità”. I bambini con condizioni particolari come i disturbi dello spettro autistico possono “sentirsi frustrati e diventare irascibili”, spiega lo psichiatra dell'Università di Hong Kong Chi-Hung Au, pertanto il supporto dei genitori e il supporto online diventano fondamentali. “Interrompere la terapia può bloccare i progressi e i bambini con bisogni speciali potrebbero perdere la possibilità di sviluppare abilità essenziali”, afferma lo specialista.

La pandemia di coronavirus può avere un impatto mentale significativo anche su bambini e adolescenti perfettamente in salute, a causa dell'isolamento sociale e i problemi economici in famiglia. “Le recessioni economiche sono associate ad un aumento dei problemi di salute mentale nei giovani, che possono essere influenzati dai modi in cui esse incidono sulla disoccupazione degli adulti, sulla salute mentale degli adulti e sul maltrattamento sui minori”, spiegano su JAMA Pediatrics i professori Ezra Golberstein, Hefei Wen e Benjamin F. Miller. In precedenza un team di ricerca britannico del King's College di Londra aveva rilevato che il distanziamento e l'isolamento sociale possono avere un impatto molto negativo sul nostro benessere. Quando durano troppo a lungo possono favorire l'emersione di sintomi da stress post-traumatico, confusione e rabbia. Tra i fattori scatenanti vi sono la paura di restare contagiati; i problemi economici; le informazioni fornite in modo inadeguato; la carenza di beni e servizi; la frustrazione e altro ancora, che assieme possono concorrere a erodere la salute mentale. Questo è particolarmente impattante nei giovani di famiglie che vivono in condizioni disagiate, i cui problemi si possono acuirsi durante situazioni come quella attuale. I ragazzi, del resto, a causa della chiusura delle scuole devono confrontarsi tutto il giorno con le problematiche di casa.

La professoressa Joyce Lee sottolinea che al momento ci sono ancora pochi dati sugli effetti a lungo termine sulla salute mentale di bambini e adolescenti a causa di epidemie. Sono stati pubblicati alcuni articoli legati all'epidemia della SARS all'inizio degli anni 2000, ma sono relativi soprattutto alla salute mentale degli adulti. In Italia, in base a quanto anticipato dalla ministra Azzolina, probabilmente le scuole non riapriranno a maggio, ma a settembre,

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