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L’oggetto misterioso Oumuamua arriva da un sistema binario di stelle

Ricercatori canadesi hanno calcolato che l’origine di Oumuamua, il primo asteroide interstellare a farci visita nel Sistema solare, è con buona probabilità un remoto sistema binario di stelle.
A cura di Andrea Centini
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Oumuamua, il primo asteroide interstellare scoperto nel Sistema solare, proverrebbe da un sistema binario di stelle, dove sono presenti due astri e non soltanto uno, come accade nel nostro. Lo ha ipotizzato un team di ricerca del Centro per le Scienze Planetarie presso l'Università di Toronto Scarborough dell'Ontario, in Canada. Gli studiosi, coordinati dal giovane dottor Alan Jackson, sono giunti a questa conclusione dopo aver simulato l'espulsione di oggetti da parte di vari sistemi (binari compresi) e aver equiparato i dati ottenuti con quelli disponibili sul “messaggero da lontano che arriva per primo”, la traduzione di ‘Oumuamua' in hawaiano.

L'analisi statistica suggerisce che a imprimere la caratteristica rotazione di Oumuamua (fa ‘capriole' lungo l'asse più lungo) sarebbe stato proprio un impatto nel cuore di un sistema binario di stelle, che l'avrebbe espulso con estrema violenza verso di noi. Secondo Jackson e colleghi una delle due stelle coinvolte nel processo doveva avere una massa grande ed essere abbastanza calda, poiché sono proprio queste tipologie di astri ad accumulare nei loro ‘paraggi' il maggior numero di oggetti celesti rocciosi. Il momento esatto in cui Oumuamua sarebbe stato espulso è quello della formazione dei pianeti, tipicamente caotico, come dimostra il bombardamento di asteroidi e meteoriti che ha caratterizzato anche lo sviluppo del primordiale Sistema solare.

La traiettoria e la velocità del bizzarro asteroide, caratterizzato da una curiosa forma di sigaro, fecero sobbalzare gli astronomi sin dalla scoperta dell'oggetto, avvenuta il 18 ottobre 2017 in seno alla missione PANSTARRS 1 dell'Università delle Hawaii. Erano così inconsuete che qualcuno si sbilanciò persino a proporre che potesse trattarsi di una grande astronave aliena di ‘passaggio'. L'ipotesi più probabile era quella della cometa, ma avvicinandosi al Sole Oumuamua non ha manifestato la classica chioma e una scia di detriti particellari, per questo doveva trattarsi di un asteroide. Oumuamua è l'oggetto celeste con l'orbita più eccentrica mai osservato nel Sistema solare, e la sua traiettoria a iperbole aperta (con valore 1,2) lo sta proiettando verso la costellazione di Pegaso, a una velocità di circa 30 chilometri al secondo. In base ai primi calcoli l'orbita non veniva affatto influenzata dalla gravità del Sole, e si ipotizzò che la sua origine fosse da qualche parte in direzione della stella Vega. Ora sappiamo che le stelle ‘madri' dovrebbero essere due. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Monthly Notices della Royal Astronomical Society.

[Credit: ESO / M. Kornmesser]

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