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Covid 19

Italiani creano rivoluzionario tampone salivare rapido che rileva anche la gravità della COVID-19

Ricercatori dell’IRCCS – Fondazione Don Gnocchi e dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca hanno sviluppato un tampone salivare rapido basato in grado di rilevare l’infezione da coronavirus SARS-CoV-2, da quanto tempo si è contagiati e persino la gravità della malattia. Il test sfrutta la spettroscopia Raman per analizzare la composizione chimica dei campioni biologici.
A cura di Andrea Centini
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Scienziati italiani hanno messo a punto un rivoluzionario test basato sulla saliva che non solo ha la capacità di rilevare rapidamente l'infezione da coronavirus SARS-CoV-2, ma anche di determinare da quanto tempo si è stati contagiati e la gravità della malattia. Il test, inoltre, è talmente sensibile che è in grado di rilevare la “traccia” lasciata dal patogeno anche dopo la negativizzazione del paziente. Si tratta dunque di uno strumento preziosissimo nel contrasto alla pandemia di COVID-19, che nel momento in cui stiamo scrivendo, sulla base della mappa interattiva sviluppata dagli scienziati dell'Università Johns Hopkins, ha causato oltre 113 milioni di contagi in tutto il mondo e 2,5 milioni di vittime (in Italia si registrano 2,9 milioni di infezioni complessive e poco meno di 97mila decessi).

A mettere a punto l'innovativo test diagnostico è stato un team di ricerca guidato da scienziati del LABION-Laboratorio di Nanomedicina e Biofotonica Clinica dell’IRCCS – Fondazione Don Gnocchi, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Gli scienziati, coordinati dalla dottoressa Marzia Bedoni, hanno sviluppato il tampone salivare basandolo su una tecnologia chiamata spettroscopia Raman, una tecnica largamente utilizzata nello studio dei materiali, il cui principio è valso il Premio Nobel per la Fisica (nel 1930) al professor Chandrasekhara Venkata Raman. Chi si sottopone al test deve masticare un tampone di cotone non dissimile da quelli utilizzati dai dentisti, che una volta prelevato viene analizzato attraverso l'indagine spettroscopica. Lo spettroscopio Raman si basa sulla luce laser per identificare la composizione chimica del campione biologico, dalle cui caratteristiche è possibile determinare o meno se si è stati contagiati dal coronavirus SARS-CoV-2, e in caso di positività ottenere informazioni sulla durata dell'infezione e sulla gravità della malattia. Ciò permette “di orientare da subito il percorso terapeutico più appropriato” per i pazienti, come sottolineato in un comunicato stampa della Fondazione Don Gnocchi.

“Alla base della ricerca c’è un’esigenza che ormai fa parte del sentire comune: per limitare i contagi e arginare la diffusione della pandemia abbiamo tutti compreso l’importanza di individuare velocemente la presenza del virus nei pazienti. Il metodo di analisi sulla saliva basato sulla spettroscopia Raman, frutto del nostro lavoro, è in grado di dare un risultato altamente sensibile e specifico entro pochi minuti”, hanno dichiarato i coautori dello studio Marzia Bedoni e Cristiano Carlomagno. “Questa tecnica – aggiungono gli scienziati – può essere effettuata con una minima preparazione del campione, dà risposte in tempi brevi, non richiede particolari condizioni per l'esecuzione della misura e si effettua senza l’utilizzo di reagenti a fronte invece di altri metodi di riscontro già in uso, che richiedono una lunga fase di preparativa e di analisi del campione”.

A rendere particolarmente sensibile e specifico il test, cioè con elevata capacità di intercettare sia i positivi che i negativi, vi è anche l'integrazione tra la spettroscopia e l'intelligenza artificiale, in particolar modo machine learning e deep learning, come specificato dagli autori dello studio. Poiché sono disponibili spettroscopi Raman portatili e il risultato del test salivare si ottiene in pochi minuti, il nuovo tampone “spettromolecolare” potrebbe essere utilizzato in tutti quegli ambienti in cui è necessario testare rapidamente un gran numero di persone (aeroporti, scuole, stazioni etc etc), inoltre può essere particolarmente prezioso per i soggetti fragili, non essendo invasivo e permettendo di mantenere la distanza dagli operatori sanitari. I dettagli sul nuovo test saranno pubblicati a breve sulla rivista Scientific Reports del circuito Nature.

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