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Intervento record a Prato: paziente con sindrome coronarica acuta salvato con le onde d’urto

Un’equipe del laboratorio di emodinamica dell’Ospedale Santo Stefano di Prato ha salvato la vita a un paziente liberandogli le arterie grazie a un palloncino coronarico. Il dispositivo ha distrutto la calcificazione ostruttiva attraverso sequenze di onde d’urto, evitando al paziente di 81 anni un delicato intervento di cardiochirurgia.
A cura di Andrea Centini
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Un uomo giunto al pronto soccorso con una sindrome coronarica acuta è stato salvato grazie a un innovativo trattamento basato sulle onde d'urto, che gli ha evitato di doversi sottoporre a un delicato intervento di cardiochirurgia. L'operazione è stata portata a termine con successo dagli specialisti del reparto di cardiologia dell’Ospedale Santo Stefano di Prato, guidati dal dottor Francesco Bellandi. Si è trattato del primo intervento di questo tipo nel nostro Paese.

Ma come sono state utilizzate le onde d'urto? L'uomo, come specificato, era arrivato al pronto soccorso accusando dolori al petto per una sindrome coronarica acuta, una condizione scatenata da un grave restringimento delle coronarie a causa delle placche aterosclerotiche. In questo caso le placche – normalmente formate da depositi di grasso e globuli bianchi – erano calcificate e dunque ancor più pericolose. L'ostruzione era tale che impediva persino una corretta espansione degli stent, i cilindri metallici che si inseriscono nelle arterie – ad esempio dopo un infarto del miocardio – per ampliare il lume e migliorare il flusso sanguigno.

Per evitare di sottoporre l'uomo di 81 anni a un intervento di cardiochirurgia, che ha sempre una percentuale di rischio, Bellandi e colleghi hanno deciso di utilizzare un palloncino coronarico – tecnicamente un litotritore – in grado di emettere sequenze di onde d'urto per distruggere la calcificazione, che era emersa dopo la coronografia. Il trattamento, come indicato dal responsabile del laboratorio di emodinamica Mauro Maioli, è perfettamente riuscito.

“ Siamo particolarmente soddisfatti, è il primo caso in Italia – ha dichiarato il dottor Bellandi sul sito dell'Ausl Toscana – questa tipologia di trattamento non era mai stata effettuata dopo una recentissima applicazione di stent coronarico. Abbiamo evitato al paziente un intervento di cardiochirurgia”. Al termine della procedura l'ottantunenne ha ringraziato i medici ed è stato portato al reparto di chirurgia, dove si trova in buone condizioni.

L'avveniristica operazione eseguita al Santo Stefano di Prato giunge pochi giorni dopo altri due interventi eccezionali al cuore: nel primo, eseguito all'Ospedale Molinette di Torino, è stato rimosso un tumore al cuore senza aprire il torace del paziente; nel secondo, effettuato dell'Unità Operativa di Emodinamica provinciale Forlì-Cesena presso Ospedale Morgagni – Pierantoni è stato rimosso un raro aneurisma coronarico con una angioplastica.

[Credit: 12019]

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