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Insetti su Marte, scienziato mostra “prove” di fossili e animali vivi sul Pianeta Rosso: le immagini

Il professor William Romoser dell’Università dell’Ohio ha presentato uno studio nel quale mostra la presenza di insetti e animali simili a serpenti su Marte. Lo studioso, esperto di entomologia, ha analizzato le immagini catturate dai rover sul Pianeta Rosso, rilevando dettagli di zampe, antenne, carapaci, ali e altre strutture riferibili all’anatomia degli artropodi.
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A cura di Andrea Centini
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Sulla superficie di Marte sarebbero presenti insetti vivi e fossili, oltre che animali più evoluti simili ai nostri serpenti. A ipotizzarlo non è un appassionato di fantascienza, ma il dottor William Romoser dell'Università dell'Ohio, docente emerito di entomologia che ha trascorso gli ultimi anni ad analizzare migliaia di fotografie di “rocce” e paesaggi marziani catturate dai rover presenti sul Pianeta Rosso. Romoser si è concentrato in particolar modo su quelle scattate dalle fotocamere di Curiosity, che dal 2012 sta scorrazzando nel cuore del cratere Ghale.

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Lo scienziato, specializzato in arbovirologia ed entomologia medica e generale, studiando accuratamente le immagini è riuscito a identificare strutture come ali, zampe, antenne, carapaci, corpo segmentato e altri dettagli anatomici ascrivibili agli artropodi, il phylum cui appartengono anche gli insetti. “Su Marte c'è stata e c'è ancora vita”, ha dichiarato l'esperto entomologo, che ha insegnato presso l'ateneo americano per oltre 45 anni. “Esiste un'apparente diversità nella fauna marziana simile ad un insetto, che mostra molte caratteristiche simili agli insetti terrestri dei gruppi avanzati, quelli che presentano ali, la flessione dell'ala, il volo agile e vari elementi strutturali delle zampe”, ha aggiunto lo studioso in un comunicato stampa pubblicato sul sito dell'Università dell'Ohio.

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Lo scienziato, che ha presentato la sua ricerca durante una conferenza al meeting annuale dell'Entomological Society of America tenutosi a St. Louis (Missouri), ha mostrato numerose immagini nelle quali si dovrebbero intravedere le strutture sopraindicate, anche se sono molto sfocate e all'occhio di un “profano” potrebbero apparire poco più di macchie di colore scuro su rocce chiare. Come indicato, in una delle immagini avrebbe addirittura individuato un animale simile a un serpente, mentre in altre ci sarebbero insetti in volo. Romoser assicura di aver analizzato le immagini intervenendo su parametri come gamma, luminosità, contrasto, valori tonali e via discorrendo, al fine di far emergere gli sfuggenti dettagli anatomici.

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“Un esoscheletro e appendici articolate sono elementi sufficienti per stabilire l'identificazione come artropodi. Tre regioni del corpo, una sola coppia di antenne e sei zampe sono tradizionalmente sufficienti per stabilire l'identificazione come insetto sulla Terra”, sottolinea lo studioso, asserendo che tali caratteristiche devono essere sufficienti per identificare un organismo anche sul Pianeta Rosso. Rosomer indica che gli insetti rilevati somigliano un po' ai bombi e alle api operaie presenti sulla Terra. La loro presenza deve essere naturalmente associata all'acqua, e l'entomologo afferma di aver identificato anche quella, aggiungendo che la sua presenza sarebbe suggerita dai rilievi dei rover.

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Le immagini mostrate da Rosomer sono davvero di difficile interpretazione, e sembra strano che in tutti questi anni gli scienziati della NASA non abbiano mai rilevato nulla del genere o fatto comunicazioni al riguardo. Al massimo, del resto, su Marte si ipotizza la presenza di microorganismi (probabilmente solo fossili), anche a causa delle condizioni estreme attualmente presenti. Romoser, tuttavia, non è il solo ad aver osservato vita su Marte; recentemente un team di ricerca internazionale ha infatti mostrato le "prove fotografiche" di funghi, alghe e licheni che crescerebbero sulla regolite marziana.

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“Le prove della vita su Marte presentate qui forniscono una base solida per molte altre importanti questioni biologiche, nonché sociali e politiche. Rappresentano anche una solida giustificazione per ulteriori studi”, ha concluso Rosomer. Secondo alcuni lo studioso potrebbe essere “vittima” della pareidolia, quel fenomeno illusorio che ci fa vedere volti, oggetti e silhouette note mentre emergono da forme astratte, come quelle presenti sulla carta da parati o sulle mattonelle.

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Credit Foto: NASA / JPL; William Romoser / Ohio University

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