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In vendita le mele OGM: ecco come fanno a non scurire dopo che le tagli a fette

Approvate nel 2015 dalla FDA, le mele sono state geneticamente modificate per eliminare l’enzima che provoca l’ossidazione e dunque il processo di imbrunimento, quando la polpa entra in contatto con l’ossigeno e per questo sono meno care.
A cura di Andrea Centini
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mela ogm cover

Le mele OGM della linea Arctic, che non scuriscono quando entrano in contatto con l'aria dopo essere state tagliate, il mese prossimo verranno messe regolarmente in vendita in alcuni supermercati selezionati degli Stati Uniti, dopo l'approvazione della Food and Drugs Administration (FDA) avvenuta nel 2015 e il recente nullaosta del Ministero dell'Agricoltura americano.

Prodotte dalla società canadese Okanagan Specialty Fruits, le mele geneticamente modificate saranno inizialmente proposte in tre distinte qualità, ovvero Arctic Golden, Arctic Granny ed Arctic Fuji, mentre una quarta – Arctic Gala – arriverà sugli scaffali prossimamente. I bioingegneri della società le hanno modificate rimuovendo i geni legati ai cosiddetti polifenoli, e in particolar modo all'enzima polifenolo ossidasi (PPO), che è responsabile del processo di ossidazione e dunque dell'imbrunimento, che avviene quando le mele vengono tagliate e la polpa entra in contatto con l'ossigeno. Si tratta di un rapido meccanismo di difesa della pianta contro gli insetti che si nutrono del frutto.

Secondo la Okanagan Specialty Fruits circa il 40 percento delle mele finisce gettata nella spazzatura a causa di questo processo naturale, uno spreco alimentare inaccettabile legato a una mera condizione estetica, che può essere facilmente superato attraverso l'ingegneria genetica. Le mele della linea Arctic, vendute a fette, saranno inoltre vantaggiose, grazie a un taglio del 35 percento sul prezzo rispetto alla concorrenza, poiché non necessitano di trattamenti antiossidanti.

Ciò che sta facendo discutere i consumatori americani è l'assenza di indicazioni chiare ed evidenti sul fatto che si tratti di un prodotto OGM, perlomeno negli stati dove le etichette non sono obbligatorie. L'unico elemento utile è un codice QR che può essere scansionato attraverso lo smartphone, ma si tratta di una procedura opzionale. Benché l'FDA ne abbia approvato la sicurezza, in molti ritengono che di queste mele non siano noti tutti i rischi, inoltre vengono tacciate come un prodotto totalmente inutile. La produzione di mele Arctic sta coinvolgendo circa 100 mila piante ospitate in una località segreta, che diventeranno mezzo milione entro il 2018.

[Foto di Okanagan Specialty Fruits]

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